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L’Attesa di Piero Messina: l’incontro di due esistenze

Il film di Piero Messina è stato accolto positivamente da stampa e pubblico alla Mostra del Cinema di Venezia, dove partecipa in concorso.

L’Attesa di Piero Messina: l’incontro di due esistenze
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8 Settembre 2015 - 11.43


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di Davide Monastra

Tra i quattro film italiani in concorso a Venezia, spicca l’esordio alla regia di Piero Messina che dirige Juliette Binoche, Lou De Laage, Giorgio Colangeli, Domenico Diele, Giorgio Folletto e Giovanni Anzaldo in un complesso film esistenziale ambientato nella campagna siciliana che prende le mosse da un soggetto ispirato a La vita che ti diedi di Luigi Pirandello.

Nato a Caltagirone nel 1981 e laureato con lode al DAMS, Messina si è diplomato in regia presso il Centro Sperimentale. Ha realizzato cortometraggi e documentari tra cui Terra (65° Festival di Cannes), La prima legge di Newton; La porta; Pirrera. È stato assistente alla regia di Paolo Sorrentino per This Must Be The Place e per il film vincitore dell’Oscar, La Grande Bellezza. Prodotto dalla Indigo film di Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori, L’Attesa è ambientato tra i grandi saloni di un’antica villa segnata dal tempo, dove Anna (Juliette Binoche), reduce da un lutto improvviso, trascorre le sue giornate in solitudine circondata dalla nebbia che sale lenta lungo le falde dell’Etna. Improvvisamente arrivare Jeanne, una giovane ragazza che dice di essere la fidanzata di Giuseppe, il figlio di Anna. Lui l’ha invitata in Sicilia per
trascorrere insieme qualche giorno di vacanza. Anna ignora l’esistenza di Jeanne. E Giuseppe non c’è. Ma le sue cose sono tutte lì, nella sua stanza.

“Presto, molto presto sarà di ritorno” così dice Anna non riuscendo a rivelare una verità per lei impronunciabile. I giorni passano, le due donne lentamente imparano a conoscersi e insieme iniziano ad aspettare il giorno di Pasqua, quando Giuseppe sarà finalmente a casa e in paese si terrà una grande processione tradizionale. Un ruolo che vede come protagonista una straordinaria Juliette Binoche.

“Per me recitare è un viaggio.” Spiega la cinquantunenne attrice francese, vincitrice del Premio Oscar per la sua interpretazione nel 1997 de Il paziente inglese “Il mio lavoro consiste nell’esplorazione di personalità differenti dalla mia. Ho portato sullo schermo donne che mi interessavano come esseri umani sul piano emotivo e spirituale. Bisogna seguire il proprio spirito e le proprie intuizioni e quello in cui credo di più è di dovere esprimere tutta me stessa nell’area di lavoro che ritengo più congeniale a me stessa: il cuore degli uomini e la loro anima.” L’attesa sarà nelle sale il 17 settembre distribuito da Medusa.

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