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Quali sono i film italiani a Venezia: da Martone e Maresco alla Archibugi

Tre i titoli in concorso, ma la squadra è più ampia: Sollima, Sorrentino, Pietro Marcello e un doc su Chiara Ferragni

Quali sono i film italiani a Venezia: da Martone e Maresco alla Archibugi
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26 Agosto 2019 - 18.39


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di Francesca Fradelloni

C’è un classico della letteratura come “Martin Eden” tratto dal romanzo di Jack London pubblicato nel 1909 per la regia di Pietro Marcello, ma anche un ritorno al grottesco con il regista Franco Maresco e il suo “La mafia non è più quella di una volta”. Fino a “Il sindaco del rione Sanità” di Mario Martone con Francesco Di Leva, Massimiliano Gallo, Roberto De Francesco, Adriano Pantaleo, Daniela Ioia, Giuseppe Gaudino.

Dai tre in concorso a Sorrentino e Chiara Ferragni
Saranno, quindi, tre i film italiani in concorso alla 76esima Mostra del cinema di Venezia in partenza da mercoledì 28, ma la squadra è ben più ampia. Al Lido arriveranno anche i nostri registi più internazionali: Stefano Sollima e Paolo Sorrentino presenteranno fuori concorso rispettivamente le prime due puntate di “Zerozerozero” e quelle di “The new Pope”, con Jude Law e John Malkovich. Nella compagine italiana figura anche una outsider, Chiara Ferragni: l’influencer diventata star globale è protagonista del film di Elisa AmorusoChiara Ferragni, unposted”. C’è da scommettere che sarà lei a catalizzare l’attenzione sul red carpet.

Salvatores e Francesca Archibugi fuori concorso
I grandi registi italiani figurano quest’anno anche in altre sezioni del festival. Fuori concorso verranno presentati “Tutto il mio folle amore” di Gabriele Salvatores, liberamente tratto dal romanzo “Se ti abbraccio non aver paura” di Fulvio Ervas, con Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono, e “Vivere” di Francesca Archibugi con Micaela Ramazzotti e Adriano Giannini. Unico film italiano in concorso alle Giornate degli Autori è invece “5 è il numero perfetto”, esordio alla regia del fumettista Igort, con Toni Servillo, Valeria Golino, Carlo Buccirosso.

Luca Marinelli è Martin Eden (a Napoli)
Luca Marinelli, quello di “Jeeg Robot”, che abbiamo visto recentemente in Tv nei panni di Fabrizio De André, sarà il grande protagonista di “Martin Eden”. Il film diretto da Pietro Marcello, racconta la storia dell’ascesa sociale di un giovane marinaio che, dopo aver salvato la vita ad Arturo, un ragazzo benestante, viene introdotto nei salotti della middle-class. Martin conquista in breve tempo una buona cultura letteraria e diventa uno scrittore di successo. La frequentazione degli ambienti borghesi porta però il ragazzo a un forte senso di alienazione, presto diventerà un socialista con un cambio totale di visione del mondo. La storia, adattata per il cinema da Pietro Marcello e Maurizio Braucci, non si svolge in California come nel celebre romanzo di London, bensì a Napoli. Al fianco di Marinelli un cast di grandi attori, a partire da Carlo Cecchi (“Miele”) interprete di Russ Brissenden, Jessica Cressey (“Domani è un altro giorno”) nei panni di Elena Orsini e Vincenzo Nemolato (“5 è il numero perfetto”) in quelli di Nino. Martin Eden arriverà al cinema dal 4 settembre.

Maresco sulla Palermo ispirato a Letizia Battaglia
Maresco racconta, a suo modo, la Sicilia di oggi, con il ritorno di alcuni memorabili personaggi, primo fra tutti Ciccio Mira. L’ultima volta che Franco Maresco ha partecipato al Festival di Venezia era il 2014, nella sezione Orizzonti. Ora il regista torna in Laguna con un documentario che racconta la Palermo contemporanea, a 25 anni dalle stragi di Falcone e Borsellino. Per realizzare il film dal carattere documentarista, Maresco prende ispirazione dagli scatti della fotografa di successo, Letizia Battaglia (nella pellicola interpreta un’anziana prostituta), che attraverso i suoi scatti racconta anni di lotta alla mafia. L’artista, ormai ottantenne, è stata inserita dal New York Times fra le “undici donne che hanno segnato il nostro tempo”. Un’opera avvolta dal mistero, in cui si ride e lavora sul grottesco della società palermitana, aveva preannunciato Paolo Baratta, presidente della Biennale di Venezia, organizzatrice dell’evento, durante la conferenza stampa.
Palermitano di nascita, Franco Maresco, regista e sceneggiatore italiano, a lui si deve il caso cinematografico del 1998 “Totò che visse due volte”, oltre ad altri titoli per il piccolo e grande schermo. Maresco nel 2015 ha ricevuto il Premio miglior documentario di lungometraggio per “Belluscone – Una storia siciliana”, (alcuni personaggi si ritrovano in “La mafia non è più quella di una volta”), ed è stato nominato in cinque occasioni al Nastro d’argento.

Il rione Sanità di Martone
“Il sindaco del rione Sanità” di Mario Martone prende spunto dal teatro, è una trasposizione in chiave moderna dell’omonima opera teatrale in tre atti di Eduardo De Filippo. In lizza per il Leone d’oro al miglior film, la pellicola porta in scena una realtà napoletana dove violenza, ingiustizie e brutalità la fanno da padrone. Antonio Barracano, “uomo d’onore” che sa distinguere tra “gente per bene e gente carogna”, è “Il Sindaco” del rione Sanità. Con la sua carismatica influenza e l’aiuto dell’amico medico amministra la giustizia secondo suoi personali criteri, al di fuori dello Stato e al di sopra delle parti. Il Sindaco del Rione Sanità sarà distribuito nelle sale cinematografiche da Nexo Digital, nelle sole date del 30 settembre e dell’1 e 2 ottobre.

Chi vincerà il Leone d’Oro del Festival veneziano lo sapremo la sera del 7 settembre. A deciderlo, la giuria guidata dalla regista argentina Lucrecia Martel, con Paolo Virzì come giurato italiano a difendere il nostro cinema. I film in concorso di Venezia 2019 sono 21. Si comincia il 28 agosto. Con 11 registi che per la prima volta lottano per il Leone d’Oro.

Il sito della Biennale Cinema

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