In sala "Copperman", il supereroe autistico con l’innocenza di un bambino e il cuore di un leone | Giornale dello Spettacolo
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In sala "Copperman", il supereroe autistico con l’innocenza di un bambino e il cuore di un leone

Il film del regista Eros Puglielli vede come protagonista un inedito Luca Argentero nei panni dell’uomo di rame, Copperman, con superpoteri reali che lo rendono invincibile.

In sala "Copperman", il supereroe autistico con l’innocenza di un bambino e il cuore di un leone
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18 Febbraio 2019 - 12.54


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“Copperman” è l’ultimo film del regista Eros Puglielli vede come protagonista un inedito Luca Argentero nei panni di Anselmo, un uomo con una leggera forma di autismo che fa della vulnerabilità la propria forza.
Anselmo infatti è un vero supereroe, Copperman, l’uomo di rame con tanto di superpoteri reali che lo rendono invincibile quando, nottetempo, perlustra le strade del paese a caccia di ladri e rapinatori.
Come accade a ogni supereroe che si rispetti, anche i poteri di Anselmo nascono dalle sue difficoltà: l’autismo nella fattispecie. Anselmo è caratterizzato da stranezze che prendono la forma dell’ipersensibilità rispetto a suoni e colori, dei movimenti stereotipati, degli interessi particolari e ristretti. E infatti odia il giallo e il rumore dei piatti che sbattono, reagisce ai turbamenti dondolandosi avanti e indietro, resta ipnotizzato di fronte al cestello della lavatrice che gira e, soprattutto, si ciba delle avventure dei supereroi, grazie a una ricca collezione di fumetti conservati in un vecchio baule.
Insomma, i sintomi dell’autismo ci sono tutti, e non a caso tra i ringraziamenti finali del film compare il nome del neuropsichiatra infantile Luigi Mazzone e il Centro Aita, specializzato nei disturbi del neurosviluppo: segno che la produzione ha voluto documentarsi prima di affrontare la rappresentazione di una condizione complessa come l’autismo.
La chiave di volta della pellicola però non è il voler mettere a nudo la natura della stirpe dei supereroi, di cui Anselmo è un esponente a tutti gli effetti. “I supereroi, si sa, hanno dei super problemi, come quello di conoscere i propri poteri”, ha detto Argentero. “A volte basta la buona volontà degli ingenui per trovare una forza sovrumana. I poteri giungono dai luoghi più impensabili. Dal Tevere inquinato di “Lo chiamavano Jeeg Robot”, da una maschera di legno in “The Mask” o da una sfortunata serie di eventi in “Deadpool”. Il vero supereroe, però, possiede il potere di diventare forte rimanendo normale. Rimanendo un po’ bambino”. E così Anselmo, che è stato abbandonato dal padre alla nascita, ma cresciuto nella convinzione di essere figlio di un supereroe impegnato nella lotta contro i cattivi, diventerà l’Uomo di rame, grazie all’armatura costruita appositamente per lui dal fabbro del paese. Una corazza che lo rende invincibile e gli permetterà di difendere ciò che gli sta più a cuore: l’amore per una donna fragile e segnata dalla vita, anche lei rimasta un po’ bambina come lui.

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