Chissà come si chiamerà. Indiana Joan? Molto probabile. Forse Henriette Jones: il suo vero nome, del resto, è Henry Jones Jr, detto Junior, e così lo chiama suo padre Henry Sr nel terzo episodio della saga. O magari resterà, eternamente come il Nome di Dio nella Grotta del Graal, Indiana Jones. Del resto Indiana non è nome né maschile né femminile. È il nome del cane di famiglia, e Sallah l’amico arabo se ne fa grandi risate prima di dare di sprone nel rosso deserto di Alessandretta. Ma tra qualche tempo Indiana Jones non sarà più lui: sarà una donna, annuncia in una intervista al SunSteven Spielberg, da poco omaggiato in Italia alla cerimonia di consegna dei Premi Donatello. “Sono quantomai sicuro che il prossimo episodio, che sarà il quinto della serie, sarà anche il canto del cigno di Harrison Ford”.
Insomma, il ritiro è vicino, il cappello verrà appeso al chiodo. Ma solo per lui, perché il personaggio “continuerà anche dopo” ad essere presente, a farsi vedere, a cercare tesori nascosti. Perché sia chiaro: l’archeologia è una scienza che si basa sui fatti, quindi ci si dimentichi di civiltà misteriose e città da scoprire, e men che meno c si aspetti di trovare una X che indichi il luogo dove scavare. O almeno così insegnava il giovane Dottor Jones nelle sue lezioni universitarie, tra un viaggio e l’altro.
Sì: il cappello verrà appeso al chiodo, e la frusta pure: Spielberg annuncia un restyling, e mette le mani avanti dicendo: “Non c’è nulla di male a farlo”. Del resto, riconosce, “la mia vita è stata segnata dall’elemento femminile: un padre pressoché assente, una madre costretta a tirare su da sola lui e tre sorelle. “Una donna forte, che si faceva rispettare e sapeva dire la sua”. Insomma, in fondo si tratta anche di un omaggio alla femminilità. Quella che sa anche dare un colpo di frusta.
La prima ripresa dell’ultimo Indiana al maschile è previsto nei prossimi giorni, la sua uscita nei cinema nel 2010. Poi calerà l’oblio. O, meglio, arriverà l’inarrestabile ventata del nuovo spirito dei tempi, che farà sembrare archeologia tutto quello che c’è stato prima. Anche Harrison Ford.
Argomenti: Cinema