Bollywood nel caos: proteste e minacce di morte per il film sulla principessa indiana | Giornale dello Spettacolo
Top

Bollywood nel caos: proteste e minacce di morte per il film sulla principessa indiana

Una scena di sesso nel film avrebbe scatenato la rabbia dei fanatici della casta Rajputs, che venerano la principessa Padmini come una divinità

Bollywood nel caos: proteste e minacce di morte per il film sulla principessa indiana
Preroll

GdS Modifica articolo

25 Gennaio 2018 - 17.21


ATF

L’India è attraversata da disordini e proteste anche molto violente per l’uscita di un kolossal di Bollywood, Padmavaat. Il cast del film è stato attaccato, addirittura sull’attrice protagonista è stata posta una taglia di 50.000 rupie per chiunque la decapiterà. L’affronto del film, secondo i fanatici della casta Rajputs, è quello di aver insultato la figura della principessa Padmini, protagonista di una leggenda indiana.

Padmini era una principessa che, per non cadere prigioniera di un invasore mussulmano, ha sacrificato la sua stessa vita. La sua figura, sebbene gli storici oggi sostengano essere più leggendaria che storica, è venerata proprio dai Rajputs, casta cui apparteneva anche Padmini. Le proteste sono cominciate quando alcune indiscrezioni avevano rivelato che nel film ci sarebbe stata una scena di sesso tra Padmini e l’invasore mussulmano, scena di cui il regista continua a negare l’esistenza. Nonostante però la smentita, le proteste sono continuate.

Le prime del film sono state infatti prese d’assalto dai manifestanti fanatici, rendendo necessario un’ingente schieramento di forze di sicurezza; si sono registrate violenze e auto in fiamme a Mumbai e Gurgaon, mentre uno scuolabus è stato preso d’assalto a Haryana. In molti hanno minacciato di togliersi la vita di fronte ai cinema che proietteranno il film, tra cui anche molte donne. 

C’è comunque chi vede, dietro le proteste, un fine politico: Amma MM Vetticad, critica e autrice cinematografica, sostiene che le violenze siano a vantaggio di Karni Sena, leader del gruppo più accanito. Sena non è nuovo a manifestazioni del genere: già nel 2010 aveva condotto una protesta contro un film a medio budget, ma aveva ottenuto poca eco. Con questo, invece, ha guadagnato una visibilità nazionale.

 

Native

Articoli correlati