Il caso della famiglia Allen è stato sotto i riflettori per anni, fin da quando Dylan Allen, figlia del regista e dell’attrice Mia Farrow, nel 1992 accusò il padre di abusi sessuali nei suoi confronti. Fin da allora, Moses Allen, secondo figlio adottato dalla coppia, aveva difeso il padre, e oggi torna a parlare, ribaltando la situazione: il vero “cattivo” della famiglia era Mia Farrow, che avrebbe manipolato e costretto – anche con la forza – la figlia a inventare bugie contro il padre. Moses lancia le sue accuse alla madre in un’intervista con Eric Lax contenuta nel libro che uscirà martedì 3 ottobre ‘Start to Finish: Woody Allen and the Art of Moviemaking’. ”Ora che non vivo più nella paura di essere respinto da lei, sono libero di raccontare come mi ha cresciuto e come mi ha fatto il lavaggio del cervello”, sostiene Moses nell’intervista, di cui il New York Times ha diffuso alcuni estratti.
L’ex compagna di Woody Allen respinge le accuse del figlio adottivo: “Moses ha tagliato i rapporti con l’intera famiglia, inclusa la sua ex moglie, abbandonata quando era incinta.- dice Mia- Mi spezza il cuore e mi stupisce che possa dire questo, forse per far piacere a Woody. Ci manca e gli vogliamo molto bene”.
Fin dal principio, le indagini sulle accuse hanno rivelato alcune contraddizioni da parte della ragazza, ma un giudice di Manhattan aveva dato lo stesso ragione a Mia Farrow, concedendole la custodia dei figli e definendo Allen un “egocentrico, inaffidabile e insensibile”. La vicenda e’ andata avanti però per anni. Nel 2014 Dylan scrisse una lettera, pubblicata dal New York Times, in cui descriveva nel dettaglio le accuse al padre. Moses allora le bollò come bugie in un’intervista a People: “E’ ovvio che Woody non ha molestato mia sorella. Lei gli vuole bene e non si e’ mai nascosta da lui fino a quando nostra madre non è riuscita a creare un’atmosfera di paura e odio nei suoi confronti”. La risposta di Dylan era arrivata a stretto giro: “Mia madre non mi ha mai impianto falsi ricordi, quelli che ho sono miei”. L’intervista di Moses a Lax, amico da sempre del regista, scrive cosi’ una nuova pagina nella vicenda che si protrae da decenni.