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Più ironia e meno epica, il nuovo "Guerre stellari" divide i critici

"Gli ultimi Jedi" nelle sale. Accentua il taglio multietnico, in realtà connaturato già all'inizio della saga. L'episodio dedicato a Carrie Fisher

Più ironia e meno epica, il nuovo "Guerre stellari" divide i critici
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13 Dicembre 2017 - 14.25


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È nelle sale italiane e ha ricevuto critiche per lo più positive ma anche pareri negativi (per ora, continuerà nel 2019) l’ultimo film della stellare saga di Guerre stellari, gli Ultimi Jedi. Firmato alla sceneggiatura e alla regia da Rian Johnson e il consueto stuolo infinito di artisti, addetti, creatori, il film Disney comincia con Rey che consegna la mitica spada la laser a Luke Sykywalker ritiratosi in eremitaggio su un avamposto sul mare, su un’isola remota. Nel frattempo i ribelli e Leia sono ricercati dal Primo ordine. Pervade il settimo film un filo di ironia oltre che di rispetto per la storia ideata da George Lucas che ha modificato il modo di fare fantascienza, anzi di immaginare il cinema. E ha rivendicato la necessità di camminare sul filo tra umorismo e l’epica di “Star Wars” il regista stesso ai giornalisti accorsi a Londra. I quali in più casi trovano che il senso epico sia indebolito e non approvano. Ma i pareri non sono unanimi. Le recensioni danno per accentuato un taglio  multi-culturale e multietnico già presente in tutta la saga.

Laura Dern, attrice apprezzatissima da David Lynch, è tra i nuovi ingressi. Il film è dedicato all’indimenticabile Carrie Fisher, l’originaria Leia e principessa dei ribelli, morta un anno fa, il 27 dicembre, per un infarto.

 

Prodotto dalla Lucasfilm e distribuito dalla Walt Disney Studios Motion Pictures, è l’ottavo film della saga e il secondo della “Trilogia” sequel .Dura 152 minuti.

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