Difficile rendere su schermo un ‘flusso di coscienza’, ricco di coscienze totalmente immaginarie, al cinema: ma la sfida è stata colta e sembra proprio stia anche per esere vinta, da quanto si vede nelle prime scene del film.
Due ragazzi attaccano manifesti abusivi sotto un cavalcavia, una madre e un figlio battibeccano davanti a un computer: al Lucca Comics and Games 2017 con queste due scene si è mostrato per la prima volta un assaggio di cosa sarà ‘La profezia dell’armadillo’, adattamento cinematografico del libro che nel 2011 lanciò la carriera di Zerocalcare nonché uno dei più popolari successi del fumetto italiano degli ultimi 10 anni.
Nella prima delle due clip si vedono Simone Liberati e Pietro Castellitto dare vita rispettivamente a Zero e Secco, protagonisti della storia, dibattere della TAV; nella seconda, ispirata apertamente alla celebre vignetta del blog del fumettista ‘I vecchi che usano il PC’, è Laura Morante a interpretare la madre/Lady Cocca in uno scambio divertente: due momenti che tra omaggi al corpus e riferimenti a Rebibbia immortalano ciò che ha costruito il mito di Zerocalcare.
Per presentare il film, a una settimana dalla fine delle riprese, sono intervenuti oggi il regista Emanuele Scaringi, gli attori protagonisti e Oscar Glioti, che ha scritto la sceneggiatura con Michele Rech, Valerio Mastandrea e Pietro Martinelli. Glioti ha ricordato l’atmosfera divertita di ‘cazzeggio’ in cui è nata la sceneggiatura, un testo che – racconta Scaringi – aderisce alla trama ma soprattutto ai messaggi del libro: “Conoscevo le storie di Michele fin dai tempi del blog, mi piaceva come sapesse raccontare le zone in cui sono nato e cresciuto come Rebibbia e Tiburtina senza retorica della periferia: noi abbiamo cercato questo approccio per rispettare il fumetto al massimo. Anche nel film Rebibbia diventa un personaggio”.
Ricorrendo a modelli cinematografici come ‘Guida per riconoscere i tuoi santi’ e seguendo uno script che unisce liberamente scene inedite ad altri punti celebri del corpus di Zerocalcare, il regista dice di aver voluto richiamare con cura l’atmosfera del fumetto originale attraverso inquadrature, fotografia e costumi, ma senza replicarlo vignetta per vignetta. “Non volevamo ripetere un’operazione come ‘Paz!’.
Anche con gli attori siamo andati oltre il Michele vero e il suo amico: questa è prima di tutto la storia di un 27enne intrappolato, alle prese con un lutto da elaborare”. Un racconto attuale nonostante i 7 anni trascorsi dal suo debutto, confermano gli attori, che per il regista unisce forte emotività e toni da commedia.
Il realismo è centrale, comunque, tranne che per un solo immancabile personaggio: “Se avessimo inserito tutti i personaggi immaginari con cui Zero parla avremmo avuto un film per ragazzi. Tutto l’elemento fantastico è concentrato sull’armadillo, che ci sarà”.
La storica voce della coscienza di Zerocalcare invece dirà addio nel nuovo libro di Michele Rech, che l’autore ha presentato prima di mostrare le scene del film: ‘Macerie Prime’ (Bao Publishing), in uscita il 14 novembre, racconta una crisi personale e professionale – ha spiegato Zerocalcare – una collisione tra l’impegno politico e sociale e il suo lavoro, esposta in una storia che sarà conclusa con un secondo volume sei mesi dopo l’uscita del primo.
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