Il ritorno dei Kingsman, tra tecnologia futuristica e completi impeccabili inglesi | Giornale dello Spettacolo
Top

Il ritorno dei Kingsman, tra tecnologia futuristica e completi impeccabili inglesi

Cast d'eccezione: Halle Berry, Channing Tatum, Jeff Bridges, la star di Trono di Spade e Narcos Pedro Pascal, Julianne Moore e persino Elton John

Il ritorno dei Kingsman, tra tecnologia futuristica e completi impeccabili inglesi
Preroll

GdS Modifica articolo

21 Settembre 2017 - 13.04


ATF

Arriva il secondo di Kingsman, e la storia è ancora più paradossale della precedente. Tra tecnologia quasi futuristica e completi impeccabili alla James Bond dei tempi antichi, c’è da esserne confusi ma anche deliziati. Questo mix di elementi sembra voler puntare principalmente ai giovani, nuove generazioni che non hanno mai visto il modello originale della spy story.

Forse altrimenti non si spiegherebbe il risultato di Kingsman: The Secret Service, 400 milioni di dollari d’incasso (81 milioni il budget di produzione), il più inatteso successo di box office del 2015 secondo le classifiche di settore. Ecco che il sequel Kingsman: Il cerchio d’oro, dal 20 settembre con Fox in 350 sale, diventa al contrario uno tra i più attesi film della nuova stagione.

Riuscirà a bissare l’incredibile exploit? “Non è un sequel normale, questo film alza l’asticella della trama parallelamente all’attesa dei fan di Kingsman e il cast è incredibilmente iconico” racconta in esclusiva italiana all’ANSA Halle Berry, la super bella attrice premio Oscar per Monster’s Ball, new entry del film, nel salotto di un hotel di Soho trasformato in quartier generale della produzione per il lancio del nuovo Kingsman e la premiere londinese con un red carpet da grandi occasioni.

Da ex Bond Girl (La morte può attendere, 2002) “avevo un po’ di snobismo verso questo titolo, ma dopo aver visto il primo sono impazzita, troppo divertente, troppo innovativo, capisco perché ai ragazzi sia piaciuto moltissimo”.

Halle Berry, Channing Tatum, Jeff Bridges, la star di Trono di Spade e Narcos Pedro Pascal, Julianne Moore e persino Elton John: new entry da kolossal oltre alla più clamorosa di tutte (era morto alla fine del primo in una spettacolare sequenza in chiesa, “era stato colpito ma non l’abbiamo seppellito” dice il regista): Colin Firth, carismatico spione. Il nuovo cast americano (metà del film è ambientata lì) si somma al cast british: oltre a Firth, ritroviamo Mark Strong e Taron Egerton, l’ormai lanciatissima giovane star gallese, qui protagonista.

Si presentano all’appuntamento impeccabili: pantaloni neri affusolati, maglia in jersey blu scurissimo, giacca nera avvitata e scarpe di pelle tirate a lucido. Sembra uno dei look dei Kingsman, niente è lasciato al caso, “ma ormai vestirmi con classe, con completi su misura mi viene naturale” dice serio Strong, “mi vestivo low cost fino a poco tempo fa, magari mescolando pezzi di varia fattura, ma dopo due anni con lo stile dei Kingsman non posso fare a meno di vestire elegante”. Gli agenti segreti del titolo si nascondono sotto copertura, è ovvio, ma la loro è speciale: una sartoria di Savile Row, la strada di Londra famosa per il tailor made da uomo.

“L’universo visuale costruito da Vaughn – osserva il 27enne Egerton che nel giro di tre anni lo ha trasportato in vetta alla lista dei nuovi talenti grazie a Legend accanto a Tom Hardy, a Eddie The Eagle Il coraggio della follia con Hugh Jackman – è pazzesco e molto particolare. Il guardaroba dei Kingsman è esattamente quello che si può trovare da Anderson & Sheppard o Huntsman e nella preparazione del film le prove di sartoria sono state maniacali”. E da Mr Porter è in commercio l’intera collezione per chi volesse cimentarsi.

Questi spioni eleganti, con orologi milionari (tecnologicamente dotati per decrittare documenti o geolocalizzare e colpire) s’incontrano nel corso della storia con gli Statesman, spioni americani che per copertura hanno una distilleria di whisky in Kentucky, tirano al lazo per contrastare i nemici (è una delle sequenze cult, “nessuna controfigura, tutta opera mia, ormai so muovere la corda come un vero cowboy” dice la star cilena Pascal), sembrano ‘Marlboro Man’ ma con l’uso di tecnologia sono all’avanguardia. Kingsman: Il cerchio d’oro è un molto particolare mix di generi: action, comedy, spy story, western “non so se è una nuova strada cinematografica, certamente con il primo Kingsman è stata una via di successo – aggiunge Egerton – ma quel che è diverso da sempre è la genialità visionaria di Matthew Vaughn, un regista che riesce a personalizzare, a colorare tutto quello che tocca, non è un mix artificiale ma una linea ben definita”.

Dice Vaughn (X Men, Kick Ass): “Come regista mi ero divertito a fare il primo film e l’idea di un sequel era attraente, ma i seguiti sono molto difficili: il pubblico ama ciò che ha visto, ma se fai la stessa cosa, è noioso e non originale”. Una Julianne Moore cattivissima sociopatica pazza che mette i nemici nella macchina per fare gli hamburger e ricatta il presidente Usa (“nessun riferimento a Trump, il film è stato concepito prima della sua elezione”, dice Channing Tatum) e rapisce Elton John costringendolo a cantare nella sua Poppyland non è abbastanza?

Native

Articoli correlati