Buona accoglienza per la prima proiezione stampa di Hannah di Andrea Pallaoro, in concorso a Venezia 74. Alla fine della proiezione in sala grande il pubblico ha brevemente applaudito. Il regista torna a Venezia, dove ha debuttato quattro anni fa nella sezione Orizzonti con il suo primo lungometraggio Medeas. La 71enne Charlotte Rampling è la protagonista di questo film che indaga la condizione di straniamento di una donna, rimasta sola dopo l’arresto del marito.
Rampling non dice più di cento parole nei 95 minuti di Hannah, ma è però sempre sulla scena. L’opera seconda del regista di Medeas e primo capitolo di una trilogia incentrata sulle donne non concede nulla al pubblico e si pone in una prospettiva squisitamente e radicalmente autorale. Il fatto è che quello che vuole rappresentare il regista di Trento in questa coproduzione Italia-Belgio-Francia è una donna anziana alla deriva, in piena decomposizione umana e sociale. Una donna che vive una solitudine e un dolore che va oltre il suo stesso essere sola e anziana.
