In concorso a Venezia oggi la commedia musicale ‘Ammore e Malavita’ dei Manetti Bros. e ‘Sweet Country’.
‘Sweet Country’ è un western aborigeno del regista australiano Warwick Thornton. Ispirato a fatti realmente accaduti, il western in costume è ambientato nel 1929, nell’entroterra del Territorio del Nord australiano.
Quando un guardiano di bestiame aborigeno, uccide il proprietario terriero bianco per autodifesa, è costretto a scappare insieme alla moglie Lizzie. Ma poco dopo, per proteggere la moglie incinta, si consegnerà alla polizia.
E dovrà affrontare un processo dall’esito non scontato.
Secondo il commento del regista “Sweet Country è un western in costume, con tutti gli elementi tipici del genere: la frontiera, le espropriazioni di terra, la sottomissione e la conquista di un popolo, e, infine, epici, infiniti orizzonti.
Il film è basato sulla vera storia, raccontatami dallo scrittore David Tranter, dell’aborigeno Wilaberta Jack, che negli anni venti fu arrestato e processato per l’omicidio di un uomo bianco nella Central Australia.
Wilaberta Jack è Sam, diventato un personaggio indipendente, con una sua storia. Se Sam è il cardine della trama su cui tutto ruota, la vicenda riguarda anche Philomac, giovane aborigeno di quattordici anni, che vive in una fattoria e sta per diventare adulto, mentre si ritrova coinvolto nella rivoluzione sociale e nel conflitto culturale della vita di frontiera nella Central Australia degli anni venti.
Sweet Country è stato girato nella catena montuosa delle MacDonnell Ranges, vicino ad Alice Springs: un territorio ipnotico, in cui io stesso sono cresciuto, e che a sua volta diventa protagonista, soprattutto nelle scene in cui la posse insegue Sam e Lizzie.
Ho voluto utilizzare un genere accessibile come il western, perché il pubblico potesse entrare nella storia e venirne affascinato, in modo da comprendere i problemi che un popolo occupato si trova ad affrontare.
Con questo approccio immersivo, ho voluto abbattere i confini culturali per unirci”.
Un’altra attesissima pellicola che vedremo proiettata oggi al Festival cinematografico di Venezia è ‘Loving Pablo’, di Fernando Leòn de Aranoa. Una delle coppie più amate del cinema internazionale torna sul grande schermo: Penelope Cruz e Javier Bardem.
Javier si cala nella parte del narcotrafficante Pablo Escobar, Penelope invece indossa i panni di una famosa giornalista colombiana, la quale intrattiene con il criminale una malsana relazione d’amore.
“Loving Pablo” è la storia di una giornalista affascinata dalla figura di Pablo Escobar.
Il film ritrae la vita di Pablo Escobar, dall’ascesa criminale all’inizio degli anni ‘80 fino alla morte nel 1993, passando per gli anni del narcoterrorismo, della lotta contro la possibile estradizione negli USA e del rapporto con la giornalista Virginia Vallejo, autrice del libro Amando a Pablo, odiando a Escobar, da cui è tratto il film.
La Vallejo, dopo essere stata a lungo la sua amante, decise di collaborare con la giustizia favorendo la sua cattura.
Pablo Escobar, narcotrafficante colombiano, considerato tra gli uomini più ricchi al mondo, ha ispirato diversi film, diventando protagonista della storia tra leggenda e realtà. “Loving Pablo”, ha spiegato Alberto Barbera alla conferenza stampa di presentazione della 74ma Mostra del Cinema di Venezia, che in questa pellicola il punto di vista dell’autore cambia, raccontando la fascinazione che un uomo spietato può esercitare.