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Cannes, secondo giorno di proiezioni: è la giornata della ‘discordia’

In cartellone un film prodotto da Netflix. In programma fuori concorso anche l'italiano A Ciambra

Cannes, secondo giorno di proiezioni: è la giornata della ‘discordia’
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19 Maggio 2017 - 09.59


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Secondo giorno ufficiale di proiezioni a Cannes. Tra le pellicole che saranno proiettate durante la giornata di venerdì 19 maggio 2017 spazio anche a uno dei titoli della discordia: in cartellone, infatti, è previsto uno dei film prodotti da Netflix. Nelle ultime ore, a tal proposito, si è infiammato il dibattito e lo scontro sulle produzioni del colosso americano

Uno dei due film della discordia (prodotto da Netflix il coreano OKJA vede seriamente in pericolo la sua possibilità di gareggiare per la Palma d’oro) del concorso del 70 festival di Cannes scende in lizza venerdì e attirerà certamente l’attenzione di molti. Ma, scorrendo il programma, spicca anche l’italiano A CIAMBRA di Jonas Carpignano nel programma della Quinzaine.

In concorso

Okja

Realizzato da Bong John Ho con Tilda Swinton, Paul Dano e An Seo Hyun
Cosa può accadere se il tuo migliore amico è un bestione delle montagne coreane e una multinazionale senza cuore te lo strappa di mano per farne un’attrazione per turisti a New York? E’ ciò che accade alla giovane Mija che decide a quel punto di partire lancia in resta per gli Stati Uniti con l’intento di liberare Okja dal suo triste destino di prigionia. Ma sulla sua strada c’è la spietata affarista Lucy Mirando…

– Jupiter’s Moon

di Kornel Mundruczo con Zsombor Jeger e Merah Ninidze.

Un filo rosso sembra collegare i due film della comepetizione di domani. Anche Aryan (il protagonista) è una sorta di stranezza della natura. Costretto alla fuga dopo che nel passaggio illegale della frontiera è stato ferito, Aryan si accorge d’un tratto di avere il potere della levitazione. Rinchiuso in un campo di rifugiati, evade insieme al dottor Stern che mira in segreto a sfruttare le doti del suo nuovo amico. Ma il destino ha in serbo sorprese per entrambi. Metafora scoperta del dramma dei migranti del nostro tempo, il film si iscrive in un registro magico nella tradizione del cinema ungherese.

Fuori concorso

– A Prayer

di Jean-Stephane Sauvaire con Joe Cole e Billy Moore. E’ la storia vera del pugile inglese Billy Moore (che sullo schermo interpreta il padre del protagonista), finito in un carcere thailandese con l’accusa di detenzione di droga. Minacciato di morte dalle gang che controllano il carcere, Billy si aggrappa all’ultima chance di sopravvivenza: partecipare agli incontri di boxe thai, un inferno mortale da cui può uscire solo in due modi: morto o vincitore.

– Lerd

di Mohammad Rasoulof con Reza Akhlaghirad.

Vive quieto in campagna con moglie e figlio il buon Reza, felice della sua sorte di allevatore di pesci d’acqua dolce. Ma una società immobiliare vuole il suo terreno a qualsiasi prezzo e non si tirerà indietro di fronte al rifiuto dell’uomo integro che non vuole sporcarsi le mani con una società corrotta e corruttibile. Da poco liberato dal regime iraniano, Rasoulof firma un severo atto d’accusa contro il declino morale del suo paese e forse solo per questo è stato possibile mostrare il suo nuovo lavoro.

– La bella e il branco

di Kahuther Ben Ania.

Anche qui un evidente filo rosso collega i due film della giornata. Finisce male la serata tra amici della giovane tunisina Mariam che a torto si è fidata delle buione intenzioni del coetaneo Youssef. Qualche ora dopo comincia per lei un’odissea notturna in stato di shock alla ricerca di aiuto, mentre proprio coloro che dovrebbero far rispettare la legge sono i primi carnefici. Violento atto d’accusa firmato da una donna contro un mondo ottuso e maschilista. Lo stesso che pochi anni fa dava vita alla Primavera Araba.

– L’amant d’un jour

di Philippe Garrel con Eric Caravaca, Esther Garrel, Louise Chevillotte.

Stretto tra l’amore per la sua nuova compagna e una figlia che ha la stessa età del nuovo amore, il bell’Eric misura le distanze tra generazioni e la sua incapacità di vivere. Prosegue la riflessione sull’amore e la solitudine di un veterano del cinema francese che ha ereditato la bandiera della Nouvelle Vague.

– A Ciambra

di Jonas Carpignano.

L’adolescente Pio Amato (nome del protagonista e del personaggio) cresce in fretta nella piccola comunità rom annidata nel cuore della Calabria. Il suo faro esistenziale è il fratello maggiore Cosimo, una sorta di Virgilio per il ragazzo che vuole diventare uomo. Ma quando le cose vanno a finire male, Pio si troverà a dover decidere da solo. Ritorna, sotto il segno della coproduzione, uno dei più attesi autori italiani della nuova generazione.

– Ava

di Lea Mysius con Noée Abita, Laure Calamy, Juan Cano.

Ha appena 13 anni la piccola Ava quando i medici le diagnosticano una letale e progressiva perdita della vista. La madre cerca di non farle capire la verità regalandole un’estate da sogno in riva al mare. Ma Ava reagisce invece alla sua maniera: rapisce il grande cane di un ragazzo in fuga, ne divide la sorte e si ribella a un destino già scritto. Un esordio da tenere d’occhio, anche in vista del palmarès finale.

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