Tutto nasce dal fatto che, per ogni categoria, ci sono due buste identiche che aspettano ai due lati del palco, per sicurezza ma anche per facilitare lo svolgimento dello spettacolo. A occuparsene da alcuni anni sono sempre Martha Ruiz e Brian Cullinan della PriceWaterhouseCoopers (PwC), le uniche due persone al mondo a sapere i risultati in anticipo. Sono loro infatti a ricevere i voti dei 6.300 giurati, da contare rigorosamente a mano. A quel punto, i nomi di vincitori e vincitrici vengono stampati – in duplice copia – e le lettere suddivise in due valigette. Dovesse mai accadere qualcosa a uno, l’altro potrà arrivare in tempo. Alla fine della cerimonia, le buste non consegnate vengono distrutte.
Le lettere per le varie categorie hanno colori diversi, tranne quelle per Miglior Attrice Protagonista e Miglior Film, entrambe rosse. Da qui è nato l’errore: dopo la consegna della statuetta per la Migliore Attrice Protagonista a Emma Stone per ‘La la land’, Warren Beatty e Faye Dunaway sono saliti sul palco per premiare il Miglior Film e da dietro le quinte qualcuno si è sbagliato, consegnando loro la stessa busta del premio precedente, quello a Emma Stone per ‘La la land’.
Se il segreto è custodito con tanta cura, è colpa del Los Angeles Times, che per l’edizione 1940 degli Oscar ruppe l’embargo e pubblicò prima degli altri giornali l’elenco dei film vincitori. Era ancora un premio giovane, i tweet erano di là da venire e l’Academy consegnava aile testate l’elenco in anticipo perché potessero averlo per l’edizione del mattino. Ma il Times decise di giocare sporco e bruciare tutti pubblicandolo nell’edizione serale. Per questo si decise di optare per la segretezza, che oggi dà tanto gusto alla cerimonia trasmessa in tutto il mondo, ma apre la porta a ‘incidenti’ come quello a Warren Beatty e Faye Dunaway.