La frangetta su quel viso sbarazzino, gli occhi sinceri e luminosi di chi si affaccia alla vita, la spensieratezza e i primi turbamenti di chi ha quattordici anni. Andiamo papà? Sì, proviamoci piccola. E quel provino affollato e snervante la vide alla fine prescelta tra quattromila candidate.
La faccia giusta e il tipo ideale per essere Vic la protagonista del film era lei, Sophie Marceau.
Era il tempo delle mele, dei sogni in un cassetto ancora da aprire, di un “gioco” da adulti, il cinema, praticato da un gruppo di giovani con la speranza di arrivare in alto. E fu subito boom. Un successo planetario. Un qualcosa che andò al di là del racconto per immagini, per diventare la fotografia di una stagione della vita di una intera generazione, quella degli anni Ottanta.
E l’icona di quella gioventù era lei, Sophie Marceau, registrata all’anagrafe di Parigi dove viveva col padre camionista e la mamma commessa in un grande magazzino, come Sophie Maupu. Una ragazzina simpatica che ancora non sapeva cosa avrebbe fatto da grande, ma che con quel film di Claude Pinoteau “La Boum” (La festa, in Italia “Il tempo delle mele”), divenne col suo fascino timidamente sensuale, il volto ideale per raccontare i tumulti dell’adolescenza, tra scuola, sesso e primi amori.
Quella giovanissima di ieri, oggi compie 50 anni, ed è una delle attrici più amate e apprezzate di Francia e non solo. Un’artista che dopo quell’esordio folgorante che rischiava di soffocarla in un clichè ripetitivo, grazie ad un talento innato per la recitazione, ha dimostrato di saper interpretare ruoli sempre più impegnativi e diversi a fianco dei nomi più importanti del cinema.
Premiata come miglior attrice emergente con il sequel de “Il Tempo delle mele” che le aprì le porte del cinema d’autore francese, la Marceau infatti ha avuto la possibilità di lavorare al fianco di mostri sacri come Gérard Depardieu, Catherine Deneuve, Philippe Noiret, Michel Serrault e Julie Christie, solo per citarne alcuni con i quali ha affinato le sue qualità interpretative.
Poteva essere una meteora la ragazzina Sophie, si è rivelata invece un’attrice vera, applaudita dal pubblico e dalla critica capace di passare dai ruoli romantici a quelli drammatici senza difficoltà. Eccola così compagna di un gangster in “Police”, prostituta in “Amore balordo” di Andrzej Zulawski (regista che divenne suo compagno e dal quale ha avuto, nel 1995, il figlio Vincent). ‘Eloise la figlia di D’Artagnan, Isabella di Francia in ‘Braveheart’ al fianco di Mel Gibson.
E ancora eccola in ‘Sogno di una notte di mezza estate’ con Rupert Everett, parricida in “Al di là delle nuvole” di Antonioni, credibile protagonista del remake di “Anna Karenina” con Sean Bean fino ad arrivare anche all’ambito ruolo di Bond Girl in ‘Agente 007 – Il mondo non basta’ a fianco di Pierce Brosnan.
In questo film della fortunata saga dedicata all’agente segreto di Sua Maestà, Sophie, allora 33enne, abbandono’ definitivamente i panni di ‘fidanzatina di Francia’ per indossare quelli più sensuali di ‘Elektra’, malvagia orfana di un miliardario, che viene immancabilmente sedotta da 007 con cui dà vita ad un’appassionata scena d’amore.
Oggi come ieri, la Marceau piace non solo come attrice ma anche come donna, perché ha sempre vissuto la vita a modo suo. Senza farsi condizionare e fuori dalle convenzioni. Sia quando si è allontanata dal glamour e dal gossip dello star system per rintanarsi in Polonia, sia quando ha lasciato i suoi compagni. Come ha fatto con il produttore Jim Lemley, da cui ha avuto la figlia Juliette, e con il divo Christopher Lambert, un amore vissuto a mille per due anni e terminato con il divorzio.
50 anni da donna del suo tempo che si piace così come è non cedendo alla moda dei ritocchi e che s’impegna per i problemi dei bambini in difficoltà tramite la fondazione “Arc en ciel” e che non ha problemi a rifiutare la Legion d’onore, massima onorificenza della Repubblica francese, perché consegnata nella stessa cerimonia al principe ereditario saudita di Riad accusato dalla comunità internazionale della violazione dei diritti umani nel suo paese.
Testimonial della casa cosmetica Guérlain, modella per la realizzazione del busto di Marianna, il simbolo di Francia (tra le altre negli anni, Brigitte Bardot, Catherine Deneuve, Laetitia Casta), è stata scelta come Ambasciatrice del fascino francese in Estremo Oriente, dove è tuttora famosissima.
Sì perché anche oggi che compie 50 anni, con quello sguardo e quel sorriso per tutti e ovunque è sempre Vic, la studentessa che si isolava nel bel mezzo di un ballo scatenato della festa grazie alle cuffiette del walkam per ballare abbracciata al suo Mathieu sulle note di “Reality” di Richard Sanderson “Dream are my reality…” I sogni sono la mia realtà. Auguri Sophie!