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Il restauro di "Tutti a casa" di Luigi Comencini a Venezia73

Prima mondiale il 30 agosto in Sala Darsena della nuova copia restaurata a cura di Filmauro e CSC – Cineteca Nazionale in occasione del centenario del regista

Il restauro di "Tutti a casa" di Luigi Comencini a Venezia73
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30 Agosto 2016 - 10.59


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Serata di Pre-apertura con i fratelli Lumiere e Luigi Comencini alla 73esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia: 120 anni fa , la sera del 9 luglio 1896, il Cinematograèhe Lumiere faceva la sua prima apparizione a Venezia, con la proiezione nel Teatro Minerva, di un programma composto da 15 ‘vedute’ e dal 21 agosto venivano proiettati tre filmrealizzati a Venezia: Approdo di una gondola ai santi Giovanni e Paolo, I vaporetti a Rialto e I leggendari piccioni di San Marco, seguite poi da altre nei giorni seguenti. Stasera, alle 20,30, ben nove ‘vedute’ realizzate e proiettate a Venezia nel 1896 saranno proposte al pubblico in Sala Darsena al Lido, subito prima della proiezione della copia restaurata di ‘Tutti a casa’ di Luigi Comencini in occasione dell’anno del centenario della nascita di Comencini.

Il capolavoro con l’indimenticabile tenente Innocenzi di Alberto Sordi anticipa la sezione Venezia Classici della Mostra diretta da Alberto Barbera. Questo restauro, grazie al reinserimento di alcuni frammenti tagliati all’epoca dell’uscita del film nelle sale (1960), permette finalmente la proiezione della copia integrale a cui Comencini teneva moltoperché quelle scene rimandavano le vicende narrate a degli avvenimenti storici ben precisi, l’8 settembre 1943 e di lì a poco “le quattro giornate di Napoli”.

Così Cristina Comencini, regista e scrittrice, una delle quattro figlie del Maestro: “Tutti a casa mi ha seguito in tutte le fasi della vita. È stato la mia prima esperienza di set (avevo pochi anni e papà mi nascose nell’armadio durante la famosa scena del bombardamento tedesco nella caserma); nella mia giovinezza ho assistito a innumerevoli proiezioni in piazza l’8 settembre; poi l’ho mostrato ai bambini e ai nipoti che nascevano, come esempio perfetto del racconto della nostra rinascita. Il film non ha mai deluso nessun pubblico: fa ridere, piangere, emoziona. È rimasto preciso, sintetico e umano come l’ha pensato e girato mio padre.”

L’opera, coproduzione italo-francese della Dino De Laurentiis Cinematografica con la Orsay Films, sceneggiata da Age e Scarpelli con Marcello Fondato e lo stesso regista, vede tra i protagonisti Alberto Sordi, Serge Reggiani, Carla Gravina, Eduardo De Filippo.

“ ‘Signor Colonnello, accade una cosa incredibile! I tedeschi si sono alleati con gli Americani. Ci stanno attaccando!’ L’immortale battuta di Alberto Sordi in Tutti a casa”, sottolinea il coordinatore della Cineteca Nazionale Sergio Toffetti, “fotografa il disorientamento del popolo italiano di fronte al ‘ribaltone’ meglio di qualunque analisi storica. Il tenente Innocenzi – uno dei tanti antieroi all’italiana immortalati da Sordi – intraprende il suo personale viaggio spinto da un insieme di coraggio e di viltà, di disincanto e di umana pietà, trasformando il capolavoro di Luigi Comencini (ideale contraltare del Paisà rosselliniano) in una fondamentale testimonianza dell’identità italiana.”

Secondo Il Presidente di CSC – Cineteca Nazionale Stefano Rulli, “Il capolavoro comenciniano Tutti a casa ha contribuito a rompere quel silenzio omertoso negli anni Cinquanta sulla Resistenza, affrontando con coraggio un momento fondamentale della nostra Storia”.

Il restauro è stato realizzato in 4k, con ritorno in pellicola 35mm, a partire dai negativi originali scena e colonna messi a disposizione da Filmauro. Le lavorazioni in digitale sono state eseguite presso il laboratorio Cinecittà Digital Factory di Roma, il ritorno in pellicola 35 mm presso il laboratorio Augustus Color, Roma.

Tutti a casa è il primo della folta schiera di titoli che CSC – Cineteca Nazionale accompagna quest’anno alla Mostra di Venezia: a seguire due opere di Dino Risi (il cortometraggio inedito 1848 e Profumo di donna), Processo alla città di Luigi Zampa e Oci Ciorne di Nikita Michalkov.

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