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I 17 grandi film stranieri in concorso a Venezia

I tre film italiani in concorso sono: Piuma, Spira Mirabilis, e Questi giorni.

I 17 grandi film stranieri in concorso a Venezia
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30 Agosto 2016 - 12.00


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I tre film italiani in corsa in questa 73/ma edizione del Festival di Venezia sono: Piuma di Roan Johnson, il documentario Spira Mirabilis di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e Questi giorni di Giuseppe Piccioni. Ecco quali sono i 17 i film stranieri che provengono da paesi come Usa, Francia, Cile, Argentina, Russia e Messico.

The bad batch di Ana Lily Amirpour, sceneggiatrice, produttrice e regista Usa di origini iraniane, si annuncia come un romantic-cannibal-thriller con mega cast: Suki Waterhouse, Jason Momoa, Keanu Reeves, Jim Carrey, Giovanni Ribisi, Yolonda Ross e Jayda Fink. Siamo in Texas dove vive una comunità di cannibali in una realtà quotidiana post-apocalittica.

The light between oceans di Derek Cianfrance. Tratto dal romanzo di Stedman, il film ci porta su un’isola australiana dopo la Prima guerra mondiale. Un guardiano del faro (Fassbender), e sua moglie (Vikander) vedono cambiare le loro vite quando il mare spinge fino a loro una barca con un morto e una neonata.

Nocturnal Animals, regia di Tom Ford e tratto da un romanzo di Austin Wright. Nella prima parte c’è una donna (Amy Adams) che riceve un manoscritto dal suo ex marito, da cui è separata da vent’anni. La seconda racconta invece la storia di quel manoscritto con le tragiche disavventure di un uomo in vacanza con la famiglia (Gyllenhaal).

Jackie del cileno Pablo Larrain è un ritratto di ‘Jackie’ Kennedy. Siamo negli Stati Uniti degli anni Sessanta. Esattamente nei quattro giorni che precedono l’assassinio del marito fino ai difficili giorni che seguirono la tragedia.

Voyage of time del regista-filosofo Terrence Malick, suo primo documentario. Voce narrante: Cate Blanchett. ”Uno dei miei più grandi sogni” definisce lo stesso Malick questo documentario che mostra nascita e morte dell’universo.

Arrival di Denis Villeneuve con Amy Adams, Jeremy Renner, Forest Whitaker, Michael Stuhlbarg tratto dal romanzo Story of Your Life di Ted Chiang è invece tra fantascienza e linguistica. Navicelle aliene approdano sulla terra: sono pacifiche o meno? Interviene un’esperta di linguistica (Adams) per capire cosa c’è dietro quell’invasione.

La la land, film di apertura, scritto e diretto da Damien Chazelleracconta il musical americano. Interpretato da Emma Stone, Ryan Gosling, John Legend e J. K. Simmons, il film è un omaggio alla stagione d’oro del musical americano, da Un americano a Parigi di Minnelli a New York, New York di Scorsese.

El ciudadano ilustre di Mariano Cohn e Gastón Duprat. Un premio Nobel per la letteratura, che vive in Europa da decenni, accetta un invito in Argentina per essere premiato. L’uomo ritroverà affetto e affinità che ancora lo uniscono al suo popolo come differenze inconciliabili che daranno vita ad un crescendo di violenza.

The woman who left di Lav Diaz. Liberamente tratto da un racconto di Tolstoj è un’opera sull’esistenza umana e sulla domanda: ”dov’è la logica in tutto questo?” Un film per trovare risposte che ogni uomo inquieto si pone.

La region salvaje di Amat Escalante. Una parabola sociale, che guarda al Messico. Una storia di innamoramenti e disillusioni in una città d’altura messicana. Verónica cerca il punto in cui cadde un meteorite che alterò la conformazione della zona.

Allo stesso modo sarà lei ad alterare le vite di una giovane coppia.

Paradise di Andrei Konchalovsky. Lungometraggio sui destini di tre personaggi durante la seconda guerra mondiale: Olga, aristocratica russa che fa parte della Resistenza francese; Jules, collaborazionista francese e Helmut, ufficiale delle SS. Un film monito che fa sua la citazione di Jaspers: ”Quello che è successo è un avvertimento. Deve essere ricordato”.

Brimstone di Martin Koolhoven. Una storia sull’inferno terrestre. Liz (Dakota Fanning), è una bellezza selvaggia, cuore sensibile e animo irruento. La perseguita Preacher (Guy Pearce), fanatico vendicativo e diabolico. Liz è, infine, un cuore puro, ma capace di sprigionare una forza terribile.

On the milk road di Emir Kusturica. Un uomo, durante la guerra dei Balcani, dopo la morte della moglie decide di farsi monaco. Insomma la storia d’amore tra un uomo (Emir Kusturiča) e sua moglie (Monica Bellucci), che vivono tra i monti della Serbia.

El cristo ciego di Christopher Murray. Michael crede di aver vissuto da bambino una rivelazione divina nel deserto del Cile. I vicini lo ritengono solo il folle del paese, ‘el Cristo’. Una sera un suo amico ha un incidente e Michael si mette in viaggio nel deserto convinto di poterlo curare con un miracolo.

Les beaux jours d’aranjeuz di Wim Wenders. Tratto da una piece di Handke racconta di un uomo e una donna che condividono le loro idee sull’amore in una notte d’estate. La donna (Sophie Semin) e l’uomo (Reda Kateb) parlano di sesso, infanzia, ricordi e di cosa distingue uomini e donne. Uno scrittore immagina il loro dialogo e inizia a scrivere.

Une vie di Stephane Brize è tratto dal romanzo omonimo di Maupassant. Siamo in Normandia nel 1819. Quando torna a casa dopo il convento, Jeanne Le Perthuis des Vauds (Chemla), è una giovane donna, troppo ingenua per capire la vita. Così sposa di slancio Julien Delamare (Darroussin), visconte locale, che si rivela uomo avaro e infedele. A poco a poco le illusioni di Jeanne svaniranno e la donna si troverà costretta a crescere.

Frantz di Francois Ozon, storia d’amore in una cittadina tedesca subito dopo la Grande Guerra. Anna si reca tutti i giorni sulla tomba del suo fidanzato, caduto al fronte in Francia. Un giorno però giunge un ragazzo francese che porta fiori sulla stessa tomba.

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