Courmayeur Noir Festival: cinema, tv e letteratura | Giornale dello Spettacolo
Top

Courmayeur Noir Festival: cinema, tv e letteratura

Dall’8 al 13 dicembre 2015, sette film in concorso e dieci anteprime internazionali per una settimana crime tra omaggi, celebrazioni, incontri e workshop

Courmayeur Noir Festival: cinema, tv e letteratura
Preroll

GdS Modifica articolo

21 Novembre 2015 - 13.57


ATF
di Nicole Jallin

Sei giorni di programmazione tingeranno Courmayeur di giallo per la XXV edizione della rassegna dedicata al genere noir. L’immagine celebrativa del primo quarto di secolo di attività è all’insegna della tricromia: un mix di bianco/nero/rosso riconducibile al fumetto, o meglio, al nuovo personaggio, edito dal “papà” di Dylan Dog Sergio Bonelli, Morgan Lost, ex gestore di cinema d’essai divenuto investigatore dell’incubo.

Diretto da Giorgio Gosetti e Marina Fabbri, lo storico festival cinematografico e letterario che declina tutte le sfumature dark, dal mistero al fantastico, prevede, oltre all’assegnazione dell’ambito premio Raymond Chandler che, quest’anno andrà a Joe R. Lansdale, un concorso filmico con sette pellicole in corsa per il Leone Nero, e dieci anteprime nazionali e internazionali, più una competizione letteraria con cinque romanzi finalisti per il Premio Giorgio Scerbanenco – La Stampa: «Il 2015 – spiegano i direttori – significa festeggiare una presenza di 25 anni, cioè un raro caso di longevità e successo sulla scena culturale. Sappiamo di maneggiare un tema complesso appartenente, però, a un genere narrativo che sulla pagina, in tv, al cinema, nel fumetto e nella realtà virtuale, non conosce stanchezza e risorge sempre, mischiando linguaggi e stili, realtà e fantasie, storie affascinanti e scomode».

Dunque, noir come punto in comune tra letteratura, musica, piccolo e grande schermo, che s’incontrano e si amalgamano, come dimostra Maurizio De Giovanni e la sua trilogia “Cuccioli – Bastardi di Pizzofalcone”, tradotta in fiction da Rai 1 con protagonista Alessandro Gassmann. Come dimostra Teresa De Sio, che dona sonorità al reading del suo romanzo “L’attesissima”. Come dimostra la coppia Carlo Bonini-Giancarlo De Cataldo, artefici di “Suburra”, futura serie televisiva, che ora presentano la loro nuova creazione “La notte di Roma”. Come dimostrano scrittori quali Pieter Aspe con “Il caso Dreyse”, Elisabetta Cametti con “Il regista”, Riccardo Traghetti con “L’ultima via di uscita”, e come dimostra Carlo Lucarelli, presente con “Il tempo delle iene”, “Le bambine” e “PPP. Pasolini, un segreto italiano”, che dialogherà, tra gli altri, con David Greco, autore e regista de “La Macchinazione – Pasolini. La verità sulla morte”.

Non mancherà l’omaggio a tre icone noir quali Anthony Quinn, Franck Sinatra e Orson Welles; e poi workshop (su tutti quello di sceneggiatura in collaborazione con la Scuola Holden) e anteprime, con complicità di Fox Crime, Giallo e Rai, schierate nella sezione Crime Television che riguardano la seconda serie di “Le regole del delitto perfetto” di Peter Nowalk, il debutto del francese “Cherif” di Giovanni Vincent, il ritorno dell’”Ispettore Coliandro” di Manetti Bros., e le puntate pilota di “Twin Peaks”, frutto del genio di David Lynch, e “X-Files” di Chris Carter.

Tra immagini in movimento, ricerca e impegno civile, il Concorso apre con “A Most Violent Year” di J. C. Chandor, thriller labirintico tra corruzione industriale, politici assetati di potere, e imprenditori costretti alla giustizia fai da te; a seguire “Mi gran noche” dello spagnolo Alex de la Iglesia, con rivalità e ricatti nati tra set e il mondo della produzione televisiva, da non sottovalutare se si vuole salva la vita. Terza proiezione: il belga “D’Ardenne” di Robin Pront, per due fratelli rapinatori separati dalla conseguente carcerazione di uno di loro e la messa in crisi del rapporto di fiducia e lealtà nato nel degrado e nella violenza urbana. Tocca poi a “Brand New-U” di Simon Pummell: fusione di fantascienza e thriller utile al regista britannico per condurci in un’organizzazione creatrice di “Identici” cloni che sopprimono i donatori precedenti di vite parallele alla ricerca di un’esistenza migliore; mentre a stelle e strisce è il lavoro di Sean Roberts “Traffickers”, ovvero trafficanti di droga accecati dalla vendetta per l’omicidio di un compare, in un vortice di amore famigliare, (il)legalità, e resa dei conti. In territorio canadese Patricia Rozema predispone il suo “Into the forest” per un blackout di larga scala che risveglia gli impulsi più violenti dell’umanità e spinge i protagonisti, abitanti isolati di remota campagna, a una dura sopravvivenza, all’alba dell’apocalisse. “Anacleto, agente segreto” è invece la pellicola iberica di Javier Ruiz Caldera che vede un pacato trentenne alle prese con un criminale incarcerato anni prima dal padre di doppia imprevedibile identità.

Appartengono agli Eventi i “Piccoli brividi” di Rob Letterman, dove il creatore del bestseller “Goosebumps” Stine è custode di mostri appartenenti alle sue storie, e dove il limite tra realtà e fantasia è nascosto tra le pagine dei libri; mentre “Cold in July” di Jim Mickle omaggia Lansdale sui toni della commedia nera con una intricata relazione a tre che coinvolge l’eroe, il detective e il cattivo in terra texana alle porte degli anni Novanta; come texano è pure il “Bar talk” di Lowell Northrop, polveroso locale nel quale si tenta di conversare con un cliente taciturno di dubbia provenienza.

Native

Articoli correlati