A trentacinque anni dall’uscita nelle sale italiane (e dai premi al Festival di Cannes: migliore sceneggiatura e migliore attrice non protagonista), la Cineteca Nazionale presenta oggi, giovedì 22 ottobre 2015, alla decima Festa del Cinema di Roma, “La Terrazza” di Ettore Scola: un affresco amaro e disincantato sulla vita sociale e gli avvilimenti privati di cinque personaggi della Roma salottiera, che conferma il suo valore di straordinario “documento d’epoca” – e al tempo stesso di metafora profetica – sull’Italia (e la sua sinistra intellettuale) alla vigilia degli anni ’80.
Firmato da Age e Scarpelli (oltre che dallo stesso Scola), il film – diventato negli anni fonte di ispirazione più o meno diretta per numerosi registi, dal Sorrentino de La grande bellezza al Cantet di Ritorno a L’Avana – è interpretato da un cast monumentale: Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman, Jean-Louis Trintignant, Serge Reggiani, Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli, Carla Gravina, Stefano Satta Flores. Accanto a loro, in piccoli ruoli o camei spesso autoironici, una galleria di personalità della cultura e del cinema: dallo stesso Age a Leo Benvenuti, da Mino Monicelli a Lucio Lombardo Radice, da Ugo Gregoretti a Lucio Villari.
Ettore Scola ha dichiarato: «La terrazza è il luogo dove, nelle sere d’estate, gli intelligenti romani cenano in piedi. Sono intellettuali, sono borghesi, sono preoccupati: perché sono in età pensionabile, perché il loro prestigio è in declino, per calo d’ispirazione creativa o per mancanza di progetti culturali, per delusione da rivoluzioni mancate o per rimorsi da complicità prestate a misfatti culturali. Ma conoscono la storia e sanno che, quando la borghesia è sembrata sul punto di dover cedere il suo potere ad altre classi, le ha piuttosto assorbite, si è trasformata, ha infine rafforzato il suo ruolo»