James Dean, il bello e impossibile divo del cinema americono se ne andava sessanta anni fa. Moriva a soli 24 anni. L’attore diventanto una leggenda rimase ucciso in un incidente stradale a bordo della sua nuova Porsche Spyder 550 sulla statale 446 per Salinas, California.
“In ogni attore, se non in ogni uomo, c’è traccia di James Dean” così Martin Sheen, il capitano Willard di “Apocalypse Now”, scelto come voce narrante del documentario “James Dean, Forever Young” sulla breve vita dell’eroe ribelle della gioventu’ americana.
Dean era ed è un’icona culturale. Ha incarnato perfettamente lo spirito del suo tempo nel film più celebre: Gioventù bruciata, in inglese, letteralmente “ribelle senza una causa”. Soli tre film e un successo senza eguali. “La valle dell’Eden” del 1955 diretto da Elia Kazan, “Gioventu’ bruciata” del 1955 diretto da Nicholas Ray e “Il gigante” 1956 diretto da George Stevens. Film che, seppur girati nel breve arco di 18 mesi, rivoluzionarono non soltanto la vita di milioni di teenagers, ma anche lo stile di recitazione degli attori del cinema anni cinquanta.