“Lo Stato islamico sta usando lo stupro come strategia del terrore in un modo che il mondo non ha mai visto in precedenza”. Lo ha dichiarato la regista e attrice Angelina Jolie, inviata dell’Onu per i rifugiati, parlando in un’audizione alla Camera dei Lord di Londra. La Jolie ha chiesto più azioni contro questa piaga sociale delle violenze sessuali, utilizzata nelle zone di conflitto.
La regista ha spiegato che i leader dello Stato islamico hanno ordinato ai loro combattenti di stuprare invece di uccidere: “Questa violenza va fermata, condannata e processata, magari di fronte a una corte internazionale di giustizia”, ha chiesto la Jolie ai rappresentanti del Parlamento inglese.
Poi ha raccontato di aver potuto conoscere alcune delle vittime di persona. Tra i casi più strazianti, la Jolie ha ripercorso la vicenda di una ragazzina di 7 anni violentata più volte dai miliziani dell’Isis: “Non potevi parlarci o toccarla, in quel caso mi sono sentita totalmente inutile”, ha spiegato.
Nonostante la vergogna e la difficoltà nel parlarne, Angelina Jolie ha chiesto a tutte le vittime in ogni angolo del mondo di denunciare lo stupratore per far in modo che venga meno lo stigma sociale sull’argomento. Ai Lord infine ha chiesto: “Il reato non resti senza un colpevole”.