Elogio della timidezza e dell’autoironia. E di Stromae. Tea Falco conquista Giffoni nel corso della giornata inaugurale. La 28enne attrice catanese, ‘madrina’ della 45esima edizione del Giffoni Experience, sorprende tutti per la sua personalità che era emersa anche dopo la sua interpretazione della fiction 1992. Gonna plissè di seta verde con disegni geometrici e top nero che lascia intravedere l’ombelico, fiori tra i capelli, Tea non dà mai risposte banali. «Voglio un figlio da Stromae, mi piacerebbe un figlio di colore» è una delle sue prime risposte che dà ai ragazzi che la sottopongono a domande di tutti i tipi.
«Da bambina ero molto timida -racconta Tea- crescendo lo sono diventata ancora di più. L’unica differenza è che ora riesco a mascherare la mia timidezza. Da piccola immaginavo come potesse essere la mia vita futura e penso proprio di non essere cambiata nel carattere. La timidezza la considero una dote, è una forma di rispetto che non va più di moda: non esistono più persone che per rispetto non ti guardano negli occhi. Io invece penso che la timidezza sia una forma di saggezza». Tea ricorda gli inizi da fotografa: «Ho iniziato a fare foto perchè non avevo niente da fare. Non ho intenzione di abbandonare la passione per la fotografia, mi ha aiutato a capire molte cose all’inizio della mia carriera e mi ha insegnato ad osservare gli altri. L’osservazione è una caratteristica fondamentale nella mia vita. Quando incontro una persona mi piace immaginare cosa ha fatto, che vita ha avuto, da dove viene. Il mio carpe diem è cogliere l’attimo di parlare con le persone. Come diceva Pirandello, siamo il frutto delle persone che abbiamo incontrato nella nostra vita».