Leonardo Guerra Seràgnoli presenta Last Summer, il suo primo film | Giornale dello Spettacolo
Top

Leonardo Guerra Seràgnoli presenta Last Summer, il suo primo film

Il regista ha raccontato la sua opera prima, presentata al Festival di Roma nella sezione Prospettive Italia.

Leonardo Guerra Seràgnoli presenta Last Summer, il suo primo film
Preroll

GdS Modifica articolo

19 Marzo 2015 - 16.32


ATF
di Davide Monastra

“Last Summer per me è stato come l’esperienza di un viaggio”. Così parla del suo primo lungometraggio da regista Leonardo Guerra Seràgnoli. La protagonista della pellicola è Rinko Kikuchi, candidata al premio Oscar, e la sceneggiatura è stata curata dallo stesso regista insieme all’autore di culto di graphic novel Igort, con il contributo della scrittrice Banana Yoshimoto.

La pellicola, film girato interamente su una barca nel mare di Otranto, racconta la storia di una giovane donna giapponese che ha solo quattro giorni per dire addio al figlio di sei anni, di cui ha perso la custodia. A bordo della yacht della facoltosa famiglia dell’ex marito, sola e con tutto l’equipaggio contro, mandato sull’imbarcazione solo per controllarla, la donna affronta la sfida più grande della sua vita: riallacciare il legame con il proprio figlio.


Come è nata l’idea per questo film?

il film nasce perché ho pensato come si sarebbe potuta comportare una madre nel momento in cui deve dire addio al proprio figlio. Con il film ho voluto indagare la possibilità di iniziare un rapporto che però, per altri eventi, invece dovrebbe essere giunto alla fine. Era un modo per spiegare il travaglio di un riavvicinamento, difficile e in un non-luogo, come può essere una barca, un’unità spazio-tempo lontana da tutto, lontana da riferimenti come possono essere una città o la terraferma: in uno spazio fuori dal pregiudizio, in cui poter vedere nascere questo rapporto madre-figlio.

Perché ha scelto di realizzare un film internazionale?

In realtà non l’ho scelto: il progetto è diventato internazionale nel momento in cui ho potuto avere come attrice protagonista Rinko Kukichi. Come ho detto, si è trattato di un viaggio, che mi ha arricchito come non avrei mai creduto. Ho imparato molto di più di quanto mi aspettassi. Il merito di questo film è anche dei produttori, Luigi Musini e Elda Ferri, che mi hanno spinto a partire.

Quali sono i suoi modelli?

Mi piace molto Ingmar Bergman, ma quando ho realizzato Last Summer non avevo un modello di regia di riferimento. Mi ispiro più che altro a quei registi che girano delle scene in funzione della storia.

Questo è un film sui sentimenti in un micro universo, che non sfocia nel sentimentalismo.

Il rischio c’era. Anzi, questo era il pericolo più grande da evitare. Secondo me invece tutto si muove in modo sottile e solo piano piano, nello scorrere del film, viene fuori il vero sentimento.

Quali sono i suoi progetti futuri?

Ho in mente più di un progetto. Ancora una volta la protagonista sarà Kukichi. La storia però si svolgerà a Londra e ancora una volta indagherò un universo familiare. La mia intenzione è infatti di girare una trilogia sulla famiglia e sul tema della separazione. Oltre al film che girerò in Giappone, ne realizzerò un altro in Giappone.

E non ha intenzione di girare un film interamente in italiano?

Sì, sarà un progetto sul narcisismo: non posso dire altro, ma posso aggiungere che il protagonista sarà un grande attore italiano.

Native

Articoli correlati