Le opere di Antonioni da Ferrara a Parigi | Giornale dello Spettacolo
Top

Le opere di Antonioni da Ferrara a Parigi

Dal 9 aprile al 19 luglio 2015 alla Cinémathèque française di Parigi sarà possibile visitare “Antonioni, aux origines du pop”, una mostra dedicata al regista ferrarese.

Le opere di Antonioni da Ferrara a Parigi
Preroll

GdS Modifica articolo

17 Marzo 2015 - 14.42


ATF

Dal 9 aprile al 19 luglio 2015 la Cinémathèque française ospiterà la terza tappa della rassegna dedicata a Michelangelo Antonioni, nell’ambito della mostra “Antonioni, aux origines du pop”.

La mostra che Palazzo dei Diamanti ha dedicato al regista ferrarese nel 2013, dopo essere stata allestita presso il Bozar di Bruxelles, approderà dal a Parigi nel tempio della cinematografia internazionale, grazie alla collaborazione tra Fondazione Ferrara Arte di Ferrara e la stessa Cinémathèque Française.

L’esposizione parigina, curata da Dominique Païni in collaborazione con Maria Luisa Pacelli e Barbara Guidi (Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara), Matthieu Orléan (La Cinémathèque française) e Florence Tissot, farà emergere in tutta la sua evidenza l’attualità dell’opera antonioniana in rapporto al mondo, all’arte e al pensiero contemporaneo, evidenziando la modernità del linguaggio e la specificità dell’immaginario del regista ferrarese. Del resto, anche nel 2015, “Zabriskie Point” e “Blow Up” rimangono dei film decisamente attuali.

Il curatore della mostra, Dominique Païni, ha spiegato: “Ferrara conserva un fondamentale archivio composto dai documenti che sono appartenuti al cineasta: fotografie, manoscritti, sceneggiature, lettere, testimonianze di collaboratori e amici, e opere d’arte realizzate dal regista. Si tratta della documentazione di una vita, quella di uno dei più importanti creatori del ventesimo secolo, che ci permette di scoprire l’opera di Antonioni nella molteplicità dei suoi aspetti artistici. Questo fondo, sarà presentato alla Cinémathèque française accompagnato da una retrospettiva completa della sua opera filmica”.

E l’esposizione si dipana proprio attraverso il confronto tra gli spezzoni dei film, le fotografie che testimoniano il processo di creazione e l’intimità biografica, le opere d’arte che hanno nutrito l’immaginario di Antonioni egli stesso pittore, scritti e documenti rari che rivelano la potenza dell’invenzione di forme e sogni, note e immagini raccolte e assemblate secondo i principi di una collezione nella quale il fascino e lo stupore dei volti delle attrici congiurano con il rigore di un metodo.

Native

Articoli correlati