Colin Firth: il sogno di ogni ragazzino è essere un agente segreto. | Giornale dello Spettacolo
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Colin Firth: il sogno di ogni ragazzino è essere un agente segreto.

L'attore inglese è protagonista di 'Kingsman - Secret Service' in sala da giovedì 26 febbraio

Colin Firth: il sogno di ogni ragazzino è essere un agente segreto.
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20 Febbraio 2015 - 23.59


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Se James Bond sta vivendo a Roma una nuova incarnazione cinematografica sul set di Spectre, nelle sale italiane arriva la commedia action fantasy diretta da Matthew Vaughn e distribuita da 20th Century Fox, Kingsman – Secret Service a partire da giovedì 26 febbraio.
Protagonista in un personaggio un po’ 007, un po’ cavaliere della tavola rotonda, Colin Firth, attore premio Oscar reduce dal lavoro con Woody Allen per Magic in the Moonlight che riflettendo sulla mitologia cinematografica delle tante spie britanniche spiega: “Il mito è vivo quando fa risuonare qualcosa dentro di noi. Non importa se si tratta solo di ‘fantasie’, credo che ci sia sempre una ragione perché ciò accade. Frankenstein, Dracula e gli Zombie sono parte delle nostre vite perché qualcosa di eterno e di archetipico di loro riecheggia dentro di noi. Lo stesso succede con le spie e le loro avventure.”

Firth non nega che l’appeal di questi personaggi è sempre stato molto forte anche come spettatore “Credo che l’idea di un uomo in una missione segreta con dei poteri speciali come la licenza d’uccidere sia un sogno molto comune tra i ragazzi e – in particolare – per la mia generazione cresciuta nella Gran Bretagna nel culto di James Bond e dell’Harry Palmer interpretato da Michael Caine. Io ho fortemente risentito di questa influenza da ragazzo.” Così in Kingsman Colin Firth ha potuto, finalmente, portare a compimento la sua fantasia di adolescente ed interpretare un affascinante agente segreto ispirato dal fumetto di Mark Millar “Anche se il mondo del film è instabile e pieno di incertezze come quello in cui viviamo, non bisogna cercare troppi legami tra questo film e la realtà.”

Continua Firth “L’universo narrativo di [i]Kingsman [/i]è puramente di fantasia e fa riferimento ad una realtà ‘aumentata’ nata nel punto di confine tra le avventure di 007 e quelle di Re Artù e dei Cavalieri della Tavola Rotonda. Del resto se un servizio segreto come questo esistesse davvero sarei molto preoccupato: una società senza controllo governativo con risorse infinite mi spaventerebbe molto, perché probabilmente nulla e nessuno potrebbe opporsi ad essa. Può funzionare solo in un mondo manicheo con la distinzione di bene e male e non certo nella nostra realtà fatta di zone grigie di tutti i giorni, popolata incubi veri come il fanatismo e il terrorismo. Per questo, Kingsman – Secret Service è pura fantasia, ma pienamente godibile e divertente sia per noi che l’abbiamo portata sul grande schermo, sia, soprattutto, per il pubblico.”

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