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Festival di Berlino, l'Italia tra passato e futuro

Il prossimo 5 febbraio avrà inizio la 65esima edizione della rassegna cinematografica tedesca: ecco i film italiani in gara

Festival di Berlino, l'Italia tra passato e futuro
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25 Gennaio 2015 - 12.48


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Il Festival di Berlino, arrivato alla sua 65esima edizione vede l’Italia scendere in campo con molte pellicole controverse, a metà tra la tradizione e l’innovazione.

Protagonista di VERGINE GIURATA della giovane regista romana Bispuri, già vincitrice con i corti di un David di Donatello e di un Nastro d’Argento, è Alba Rohrwacher. Girato tra l’Albania e Bolzano, il film è ispirato all’omonimo romanzo di Elvira Dones (Feltrinelli) che racconta di una pratica tribale: il Kanun. Una legge che permette a una donna albanese, se giura di rimanere vergine, di avere gli stessi diritti dei maschi. È il caso appunto di Hana, bambina cresciuta sulle montagne albanesi che, per sfuggire al suo destino, si appella a questa legge della sua terra prendendo il nome di Mark e rinunciando così ad ogni forma d’amore. Il film è una produzione Vivo film e Colorado con Rai Cinema, Bord Cadre films (CH), Match Factory Productions (D) ed Era Film (AL/KO).

TORNERANNO I PRATI di Olmi con Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti e Andrea Di Maria racconta di una lunga notte in trincea in cima all’altopiano di Asiago. Siamo nell’inverno del 1917 e nessuno degli sfortunati soldati dell’avamposto conosce il suo destino da lì a poche ore. Il regista de Il mestiere delle armi rende omaggio alla generazione della Prima Guerra Mondiale con un film sobrio, minimalista e doloroso.

CLORO di Lamberto Sanfelice, già selezionato al Sundance, a Berlino nella sezione Generation 14plus, ha come protagonista invece una giovane attrice in ascesa, Sara Serraiocco (in tv Chiara nel film di Liliana Cavani ‘Francesco’). Lei è Jenny, 17 anni, con il sogno di diventare una nuotatrice di nuoto sincronizzato. La sua vita di adolescente a Ostia, sul litorale romano, è sconvolta da un tragico evento e la ragazza è costretta così a trasferirsi in un piccolo paese di montagna, con il padre malato e il fratellino di nove anni. Si sistemano in una vecchia baita di montagna accanto a un hotel, dove Jenny inizia a lavorare come cameriera. Non rassegnandosi alla nuova situazione, promette a se stessa e all’amica Flavia che tornerà ad Ostia, per riprendere le gare di sincero.

SHORT SKIN di Duccio Chiarini, presentato a Venezia in Biennale College, racconta della difficoltà «di diventare uomini quando tutti ti chiedono di essere un maschio». Una commedia agrodolce di formazione con protagonista il 17enne Edoardo (Matteo Creatini) che, a causa di una malformazione al prepuzio, è insicuro e impacciato con le ragazze. Nella sezione Forum, infine, Francesco Clerici presenterà il documentario

IL GESTO DELLE MANI Al centro del film la scultura in bronzo. Una tecnica che ancora oggi ha gli stessi procedimenti del V secolo a.C., quando furono creati i bronzi di Riace

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