Negli anni del Bandito Giuliano non si parlava certo di “Mafia Capitale”, a stento si osava pronunciare la parola Mafia e anche ‘Ndrangheta sarebbe rimasta un’espressione sconosciuta a lungo se, alla metà degli anni ’60 Giuseppe Ferrara non ne avesse scoperto il volto nel documentario “Mafia d’Aspromonte”. E’ questo filmato una delle rarità d’archivio (proprio come la bellissima testimonianza sull’Onorata Società firmata da Leonardo Sciascia e raccolta da Gianfranco Mingozzi) che Istituto Luce – Cinecittà mette quest’anno a disposizione del Courmayeur Noir in Festival a conclusione delle iniziative per i 90 anni del più importante archivio audiovisivo italiano. Sono proprio i mitici Cinegiornali Luce i veri protagonisti della mattinata d’incontro “Trame: il Sud in Bianco e Nero” che Gaetano Savatteri ha ideato nel quadro di una collaborazione anche con il festival “Trame” di Lamezia Terme dedicato ai “libri contro le mafie”.
“L’idea di base – ha detto Savatteri – è quella di confrontare le storie, le speranze, anche la retorica positiva dei documenti degli anni ’50 e ’60 con la realtà di oggi, quella per cui le mafie hanno attaccato l’intero paese e, troppo spesso, il nostro Sud non ha trovato il suo riscatto, non ha potuto affrancarsi dalla sua condizione storica. Per questo ne parliamo con chi lotta in prima fila contro la criminalità diffusa e con chi invece, legge nella memoria visiva del paese i segni delle trasformazioni della società”.
Al Noirfest quella di domani, 11 dicembre 2014, è la giornata della riflessione e della discussione: da Dario Argento che svela i segreti della sua bottega nel romanzo-autobiografia “Paura” (Einaudi) a Gianrico Carofiglio che incontra Jeffery Deaver e svela a sua volta il volto privato del suo Avvocato Guerrieri protagonista di “La regola dell’equilibrio” (ancora Einaudi). Così come Carmelo Sardo racconta efferatezze e redenzione del “Killer di Porto Empedocle” protagonista del film-documento di Toni Trupia “Malerba” di cui si vede un’emozionante versione work in progress preparata apposta per il festival.
In serata le luci del Palanoir si accendono sull’incontro in pubblico con Alessandro D’Alatri intervistato da Mario Sesti e sull’atto finale del Premio Giorgio Scerbanenco – La Stampa con la proclamazione del miglior noir italiano dell’anno. I film della giornata in concorso ci portano invece prima nell’East End di Londra tra piccola criminalità e pericoloso fondamentalismo (“Snow in Paradise” di Andrew Hulme) e poi sul fondo del Mar Nero (“Black Sea” di Kevin Macdonald) dove un inquietante Jude Law guida un pugno di disperati alla ricerca di un tesoro perduto.