Sils Maria: il mestiere dell'attore spiegato da Olivier Assayas | Giornale dello Spettacolo
Top

Sils Maria: il mestiere dell'attore spiegato da Olivier Assayas

Il film è capitanato da un cast femminile, formato Juliette Binoche, Chloe Grace Moretz e Kristen Stewart: in uscita in Italia il 6 novembre 2014.

Sils Maria: il mestiere dell'attore spiegato da  Olivier Assayas
Preroll

GdS Modifica articolo

4 Novembre 2014 - 12.15


ATF

Tra “Eva contro Eva” di Joseph L. Mankiewicz e “Persona” di Ingmar Bergman: uscirà in sala il 6 novembre 2014, dopo gli applausi al Festival di Cannes, “Sils Maria”, il nuovo film di Olivier Assayas, con un cast notevole, capitanato da tre signore: Juliette Binoche, Chloe Grace Moretz e Kristen Stewart. Al centro della storia c’è il mestiere dell’attore, la sua vita, la sua fascinazione e vanità, ma soprattutto il tema universale del tempo che passa.

Diciotto anni prima, Maria Enders (Binoche) ha conosciuto il successo incarnando Sigrid, una ragazza ambiziosa, piena di charme, che lentamente conduce al suicidio una donna matura, Helena. Venti anni dopo, quando ormai la Enders è al culmine della sua gloria, riceve a Zurigo un premio prestigioso a nome di Wilhelm Melchior, autore e regista della piece, che poche ore prima della cerimonia muore improvvisamente. Arriva a Maria Enders, così, l’offerta di tornare a fare questa piece, ma questa volta dall’altra parte della barricata, ovvero nel ruolo di Helena. La giovane attrice scelta per Sigrid (Chloe Grace Moretz) sembrerà, solo inizialmente, alla Enders una brava ragazza con la quale poter tranquillamente convivere, ma il tempo mostrerà la sua vera anima e la cattiveria involontaria dei suoi 18 anni.
Nel cast del film anche Kristen Stewart, diventata popolare con Twilight, che in “Sils Maria” interpreta il ruolo dell’ambigua assistente stampa della Binoche.

«Sicurezza o insicurezza nella recitazione? Si cerca si recitare quello che si è letto nel copione, ma secondo me – ha spiegato a Cannes la Binoche – basta restare all’interno di questa verità che combina allo stesso tempo una cosa e l’altra. Certo, nel caso di questo film, immaginate il contrario: a quaranta anni fare un ruolo di una di venti. Per fortuna il tempo che passa nella tua carriera ti rende sempre più responsabile». E ancora l’attrice: «non penso mai all’avvenire con spavento, l’avvenire è solo quello che deve ancora venire. Nulla di più».

«Amavo l’idea di girare in questo straordinario paesaggio di Sils Maria – ha detto il regista che ha realizzato il film tra le montagne dell’Alto Adige – un paesaggio senza tempo e che ha ispirato poeti e filosofi come Nietzsche con i mie personaggi che si agitano sullo sfondo. Anche per questo ho girato il film in inglese perchè volevo che il personaggio della Binoche avesse una collocazione universale, prendesse in valore universale. Il mio è comunque un film sul tempo».

Native

Articoli correlati