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Diabolik colpisce ancora

Dagli anni Sessanta un successo intramontabile. È stato il primo fumetto tascabile. Fu inventato da due sorelle della Milano bene. Ora approda su Sky.

Diabolik colpisce ancora
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2 Novembre 2014 - 11.09


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di Francesco Troncarelli

Il giorno dopo Halloween non poteva che essere la sua festa. Primo novembre 1962, nasce il “genio del male”, Diabolik, il primo fumetto noir italiano tuttora in attività, un personaggio dimostratosi nel tempo delinquente vero anche nel successo. Ci ha messo più cinquant’anni infatti, ma alla fine ha steso tutti i rivali che insidiavano il suo regno criminale.

Parafrasando lo slogan della Settimana Enigmistica (altro boom in edicola), è il criminale “che vanta oltre cento tentativi di imitazione”, tutti fatti fuori regolarmente però. I vari epigoni e concorrenti, maschili e femminili, come Kriminal e Satanik (creati dalla premiata ditta Magnus & Bunker), o come Sadik, Demoniak, Zakimort e compagnia bella, sono tutti spariti dalla scena, lasciandogli il campo libero.

L'”Assassino dai mille volti” infatti non si è lasciato intimorire, altra tempra di criminale, si è preso il tempo necessario e li ha stesi uno dopo l’altro restando alla fine solo lui. Il migliore, o il peggiore di tutti, fate voi.

Il personaggio si deve a due sorelle in vista della Milano bene, Angela e Luciana Giussani, in particolare alla prima, ex modella e testimonial delle saponette Lux e moglie dell’editore Gino Sansoni, che osservando tutti i giorni il via vai dei pendolari che transitavano per la Stazione di Milano Cadorna, ebbe l’intuizione di realizzare per loro un fumetto con un formato pocket, in modo che si potesse riporre comodamente in tasca, dopo la sua lettura durante il viaggio in treno.

Nasce così il “formato Diabolik” (12 x 17 cm), poi ripreso da molte altre pubblicazioni tanto da determinare la cosiddetta “rivoluzione tascabile” dei fumetti che da quel momento si allinearono a quelle misure e che porterà al successo questo antieroe per antonomasia che debuttò in edicola per un pubblico adulto sino ad allora ignorato dagli editori, al prezzo di 150 lire. Il titolo di quel numero uno era tutto un programma: “Il re del terrore”.

E che re. Diabolik, che per le Giussani aveva lo sguardo del divo hollywoodiano Robert Taylor (Il ponte di Waterloo, Quo Vadis, ecc.), si muove con una Jaguar E, che in tutto il mondo e per tutti diventerà “l’auto di Diabolik”, vive nel lusso grazie agli illeciti arricchimenti con la sua compagna di malefatte Eva Kant, bionda slanciata con coda di cavallo ispirata a Grace Kelly ed ha un acerrimo nemico, l’ispettore Ginko, che gli da la caccia implacabilmente.

Calzamaglia nera attillata, sguardo assassino incorniciato da sopracciglia folte e scure, Diabolik è l’opposto di Fantomas, il ladro gentiluomo creato dai francesi Allain e Souvestre, perchè non esita ad uccidere per raggiungere i suoi scopi, cioè arricchirsi, fra trasformismi (le famose maschere di resina che gli cambiano il viso), gadget tecnologici alla 007 suo coetaneo nel debutto in società, ma anche i classici pugnali come un qualsiasi malavitoso marsigliese, città in cui si muoveva agli inizi, poi diventata Clerville, capitale di un omonimo paese fittizio.

Il format Diabolik ebbe anche una trasposizione cinematografica nel 1968 grazie al regista Mario Bava, che affidò il ruolo del supereroe noir a John Philp Law, quello della sua compagna di vita e misfatti Eva a Marisa Mell e al flemmatico Michel Piccoli, il ruolo dell’ispettore Ginko e con una colonna sonora firmata da Ennio Morricone.

Molto copiato nell’editoria con i fumetti accennati, Diabolik è stato anche parodiato, come è inevitabile quando un personaggio diventa popolarissimo. Ci riferiamo allo scanzonato e travolgente Dorellik televisivo e poi cinematografico di Johnny Dorelli con al fianco la bionda Margaret Lee-Eva ed al Paperinik della Disney. Non è stato di certo ripreso però dal principe de Curtis, perché il suo famoso “Totò Diabolicus”, uscì sugli schermi mesi prima dell’esordio in edicola del fumetto. Anzi c’è chi sostiene che le Giussani, nel battezzare il loro criminale, si vollero ispirare a quel nome.

Sia come sia, Diabolik festeggia i 52 anni in forma smagliante e senza un accenno di rughe che possano scalfire il suo successo e la sua fama planetaria. Sky infatti ha annunciato un progetto da 10 milioni di euro per far rivivere in tv (tredici episodi da 50 minuti per Sky Cinema) il criminale più famoso dei fumetti, che ancora oggi interessa mensilmente quattrocentomila lettori con le sue storie tutte uguali ma al tempo stesso diverse tra colpi di scena, congegni fantascientifici e fughe rocambolesche, episodi di una saga che era futuro cinquant’anni fa e che è futuro ancora oggi.

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