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Festival di Roma, Costner: il razzismo è ancora un problema

L'attore ha presentato a Roma il film Black and White, diretto dal regista Mike Blinder: la schiavitù è una delle cose peggiori che si possano fare.

Festival di Roma, Costner: il razzismo è ancora un problema
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24 Ottobre 2014 - 18.01


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“Il razzismo è grande problema in America. Abbiamo importato gli schiavi che hanno contribuito a costruire il nostro Paese. Quell’errore lo abbiamo pagato a caro prezzo. E’ una delle cose peggiori che si possano fare”. Con questa dichiarazione Kevin Costner ha aperto l’incontro con la stampa italiana al Festival Internazionale del Film di Roma, dove ha presentato la sua ultima fatica da attore: “Black and White”.

Il film, diretto da Mike Blinder e prodotto dallo stesso Costner, racconta la storia di un avvocato bianco che resta vedovo e che cerca di tenere con sé la nipote con cui ha sempre vissuto: la madre della bambina è morta di parto a 17 anni e il padre è un nero, drogato e sbandato. La nonna della bambina, una Self-made woman, inizia una battaglia legale proprio per strappargli la piccola. Il film è politically correct anche se il razzismo è affrontato in un’altra luce, rispetto a quella a cui solitamente si è abituati a vedere nei film: il tema è illustrato per la classe medio-alta americana, per cui i buoni e i cattivi si giudicano per il colore della pelle.

“Come si risolve il problema del razzismo? – si è chiesto Kevin Costner – Io ho cercato di affrontarlo realizzando un film che non parla della Storia, né della schiavitù e neppure di ciò che è accaduto secoli fa. Ho fatto un film che parlasse di come vanno le cose oggi che forse ci potrebbe aiutare nella discussione”. Costner si è subito legato al progetto, fin dalle prime fasi: “Contiene un messaggio che aiuta e lo ha fatto anche con me, quando ho letto la sceneggiatura”, ha spiegato. L’attore ha cercato di far produrre il film ad una grande major ma non ci è riuscito: “Gli Studios non credevano nel film, dicevano che non farà soldi. E così ho deciso di produrlo da me perche’ ci credo molto”.

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