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Francesca Cima: un nuovo nome per le sale d'essai

Il presidente della sezione produttori dell'Anica : Va cambiato radicalmente il rapporto con il pubblico, in particolare nel modo di comunicare.

Francesca Cima: un nuovo nome per le sale d'essai
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8 Ottobre 2014 - 16.53


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di Piero Cinelli

Non è iniziata bene la nuova stagione cinematografica per i 350 cinema (per circa 500 schermi) cosiddetti d’essai e che fanno capo alla Fice che è appunto la loro federazione. Se ne è palato stamani a Mantova in un convegno organizzato nell’ambito degli incontri del Cinema d’essai titolato non a caso “Una scossa al mercato”. Il Presidente della Fice Domenico Dinoia ha sottolineato le due maggiori criticità del settore, costituite dalla difficoltà di avere accesso al prodotto film ed alla stagionalità che costringe ogni anno gli esercenti a settembre a ‘ripartire da zero’, per riprendere il dialogo con il pubblico di riferimento dopo la chiusura dei mesi estivi.

Gli ha risposto Andrea Occhipinti, Presidente della sezione Distributori dell’Anica, dicendo che i Distributori stanno lavorando in questa direzione per sdoganare il periodo estivo, a partire dalle uscite dei film presentati al festival di Cannes, che dovrebbero uscire in contemporanea. Occhipinti ha poi sollevato il problema, forse maggiore, delle sale d’essai ovvero la non frequentazione da parte del pubblico più giovane, proponendo di studiare dei meccanismi per riportarlo a frequentarle. A questo proposito la Presidente della sezione produttori dell’Anica Francesca Cima, ha lanciato una proposta provocatoria: “Va cambiato radicalmente il rapporto con il pubblico, in particolare nel modo di comunicare, ed a cominciare dal termine ‘essai’ che i giovani non sanno nemmeno cosa significhi.”

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