di Leonardo Antonelli
La storica trasmissione di Raidue ha chiuso i battenti per sempre.
La puntata di giovedì 2 dicembre è stata infatti l’ultima ad andare in onda dopo un’agonia di ascolti che perdurava da inizio stagione.
La principale causa della fine della trasmissione in onda dal 26 settembre 1993, giorno della prima puntata in assoluto, è stata la decisione di spostare la messa in onda dalla solita collocazione della domenica pomeriggio al lunedì sera (poi ancora un cambio al giovedì per provare a risollevare gli ascolti, senza risultati).
La scelta è risultata fatale per due motivazioni molto semplici: in primis perché l’esperimento della trasmissione in prima serata era già fallito anni fa quando alla conduzione c’era Simona Ventura e gli ascolti erano ben altri, in secondo luogo perché la prima serata è già molto affollata, soprattutto il lunedì sera, e piazzare lì una trasmissione che va in onda da 28 anni la domenica pomeriggio con un buon riscontro di pubblico, è un azzardo inspiegabile.
(Prima puntata della stagione 2001/2002 condotta da Simona Ventura)
Un’altra motivazione che sottende alla causa principale di cui sopra è che con lo spostamento dal pomeriggio alla sera “Quelli che” ha perso la sua essenza, il suo cor business, il calcio.
Togliendo definitivamente il tema calcistico, o ridurlo al lumicino come è stato fatto in questa stagione virando completamente sull’intrattenimento e sulla satira, il programma non è stato più “riconoscibile” dal telespettatore che ha preferito altro.
“Quelli che” infatti aveva una particolarità inimitabile, ossia un perfetto innesto tra calcio, intrattenimento, sport e comicità che intercettava un pubblico ben più ampio dei soli tifosi, dando la possibilità anche a chi non seguiva lo sport preferito dagli italiani, di godersi, tra risate e riflessioni, un pomeriggio in allegria.
Seppur parlare di calcio nella tv tradizionale è diventato molto più complesso che un tempo poiché essa non detiene più i diritti di trasmettere le partite in favore delle grandi piattaforme come Sky, Tim o Dazn, “Quelli che” aveva sempre trovato soluzioni ed escamotage, a volte davvero geniali, per sopperire a questa mancanza.
La trasmissione infatti ha vissuto momenti molto complicati a causa dei cambiamenti dovuti dal cosiddetto calcio spezzatino, ma non per questo ha perso il suo spirito o ha ridotto lo share.
Si ricordi ad esempio la stagione 2005/2006, quando la Rai perse per la prima volta i diritti tv e la squadra di autori dovette inventarsi le “simulazioni” delle azioni azioni per permettere a milioni di telespettatori di vederle, divertendosi.
Ci si chiede davvero se non si poteva fare di più per evitare una fine così ingloriosa, soprattutto perché Raidue ha da tempo una emorragia di ascolti e una consfusione sempre crescente di organizzazione del palinsesto, e “Quelli che” rappresentava un punto fermo per la rete, quasi irrinunciabile.
L’amarezza per una chiusura sofferta ed evitabile per certi aspetti traspare dalle dichiarazioni di uno dei volti storici della trasmissione, l’attore, comico e imitatore Ubaldo Pantani che ha detto facendosi un po’ portavoce del sentiment del gruppo di lavoro e dei conduttori: “Il 2 dicembre 2021 Quelli che il calcio non ha chiuso, semplicemente perché aveva già chiuso.
Il format ideato da Marino Bartoletti e Fabio Fazio, rielaborato e passato di mano in mano fino a giorni nostri con Luca, Paolo e Mia alla conduzione, ha chiuso il 2 maggio 2021. Il 2 dicembre 2021 ha chiuso un programma d’intrattenimento per la prima serata che la rete aveva proposto di pensare all’ultimo gruppo di lavoro reggente.
Il neonato “Quelli che il lunedì” però, non è partito bene e nonostante lo spostamento dopo appena due puntante al giovedì, l’accortezza di togliere il suffisso “lunedì” dal titolo e l’evoluzione in talk, ha racimolato ascolti così bassi da indurre l’azienda a chiuderlo”.
“Le colpe? – si chiede Pantani – Un po’ di tutti: quando si perde, chi più, chi meno, tutti hanno delle responsabilità. Ognuno si prende le sue, se vuole. Altrimenti si può sempre invocare la sfortuna, che non passa mai di moda.
A me è dispiaciuto ma non così tanto. La botta grossa l’ho avuta l’ultima puntata che è andato in onda “Quelli che il calcio”. Mi ricordo che imitando un Antonio Conte felice e commosso per la vittoria del campionato della sua Inter, ho camuffato la mia emozione con la sua. Quella domenica, sì che ero triste. Nonostante l’idea di andare in prima serata ero triste perché stava chiudendo un programma storico e una parte della mia vita”, ha chiosato Pantani.
Argomenti: Calcio