di Antonio Mazzolli
L’ultima fatica del popolare attore romano Carlo Verdone è “Vita da Carlo”, uno spaccato della sua quotidianità e della sua vita privato, con lo sfondo di Roma alle spalle.
La serie Tv in dieci episodi che va in onda su Amazon racconta la vita di un attore sostanzialmente intrappolato nei suoi personaggi, che hanno fatto ridere gli italiani per decenni, ma che nella vita privata è un uomo pacato, con le sue difficoltà e cerca di liberarsi di questa doppia anima mettendo in scena il suo primo film drammatico.
Questa pellicola esistenzialista è però bocciata dal suo produttore, che continua a insistere sui ruoli comici, secondo lui più adatti al pubblico italiano di oggi.
Quelle che potremmo interpretare come gag sono in realtà una critica velata all’industria cinematografica italiana, che molto spesso rinuncia a portare nelle sale film impegnati e di spessore per proporre la solita commedia che punta sui soliti cliché.
La vita però gli riserva una sorpresa inaspettata e che lo getta ancora di più nel dubbio.
Mentre gira per Roma, dopo un incidente causato dalle solite buche, stanco dei difetti della città in cui vive, si lancia in un accorato appello in cui critica la capitale e fa il giro di tutti i social.
Per questo motivo, Verdone viene scelto dai vertici del partito per diventare il nuovo sindaco di Roma.
A questo punto Carlo vive una situazione di incertezza: se rinunciasse alla corsa per diventare sindaco, dovrebbe girare il solito film voluto dal produttore. Senza l’ultimo film, che gli spetterebbe da contratto, partirebbe una causa proprio dal suo produttore.
Inizialmente Carlo tentenna, ma poi decide di gettarsi nell’avventura politica. Il resto è tutto da vedere.
All’interno della serie tv trovano spazio anche attori come Max Tortora (suo confidente più sincero), Monica Guerritore (sua ex moglie) Anita Caprioli (molto più che la sua farmacista) e Antonio Bannò, nel ruolo dell’ex fidanzato della figlia che diventa un importante consulente durante la sua campagna elettorale.
È una stagione in cui si ride molto, come non lo si era mai fatto negli ultimi fiacchi film di Carlo Verdone: le continue e assurde richieste dei fan sono al centro della comicità.
Max Tortora in questo senso risulta essere una spalla che sembra tirar fuori qualcosa in più dal protagonista.
Ma soprattutto si tratta di un racconto intimistico e dolceamaro, come Verdone ci aveva abituato in numerose pellicole precedenti.
La sua vita privata, tra la partenza della figlia e il rapporto con il suo ex fidanzato, che rimane a casa con l’ex “suocero” restituiscono un Verdone altruista, che ama Roma e che vorrebbe cambiarla, così come ama l’arte e lo spettacolo, da sempre al centro della sua vita.
Mostra al pubblico l’uomo che c’è dietro l’attore, cercando di fare capire ai fan che la vita da personaggio pubblico non è così facile come si racconta.
In definitiva, il racconto simil-autobiografico che fa Verdone regge, nonostante alcuni difetti di montaggio e di narrazione.
Va dato atto all’attore romano di essersi cimentato in una modalità per lui assolutamente nuova e moderna, assolutamente riuscita. Gli episodi di mezz’ora scorrono bene e sono godibili, lasciandoci con un finale coinvolgente e malinconico, come da sempre Carlo è riuscito a costruire.