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La vittima della violenza intervistata da Vespa: "Sono profondamente offesa"

Parla infine anche Lucia Panigalli: "Mi sono resa conto che non mi sono state fatte le domande che mi aspettavo dopo i lunghi colloqui con la redazione"

La vittima della violenza intervistata da Vespa: "Sono profondamente offesa"
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19 Settembre 2019 - 18.23


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“Le luci, la concitazione, il pubblico, i tempi velocissimi mi hanno frastornato in modo tale da impedirmi di capire cio’ che era appena successo, ma ora a mente piu’ fredda dichiaro di sentirmi profondamente offesa dal tono e dai modi usati da Vespa nel corso della trasmissione. Mi sento offesa anche a nome di tutte le donne che non sono state ‘fortunate’ come me”.
Queste le parole di Lucia Panigalli, donna vittima di un primo tentato omicidio per cui l’ex compagno venne condannato e poi di un secondo episodio, per cui l’uomo è stato invece assolto: un altro tentato omicidio, ordinato dal carcere di Ferrara in cui era detenuto. Intervistata da Bruno Vespa, la signora si è sentita rivolgere domande oltraggiose, che ha così commentato: “nell’immediato non sono riuscita a capire cosa mi aveva tanto infastidita. E solo in seguito ho realizzato che non mi sono state poste le domande che mi aspettavo dopo i lunghi colloqui con la redazione. Viceversa – precisa la Panigalli – mi é stato chiesto di rivivere le fasi più truci dell’aggressione subita, senza quasi darmi modo di spiegare il motivo vero per cui mi trovavo in quello studio e senza che si cogliesse l’estrema drammaticità di quanto patito”.
Inoltre, la signora si è dissociata da quanto aveva dichiarato il suo legale: “”ringrazio Bruno Vespa per la sensibilità mostrata nei confronti di un caso umano. La frase su cui si sono concentrate le speculazioni, per le quali si è immediatamente scusato, è frutto di un’affermazione assolutamente involontaria, pronunciata nel contesto di una serata dedicata alla difesa delle donne e, in particolare, alla denuncia della drammatica aggressione subita dalla signora Panigalli, che ancora vive momenti quotidiani di terrore”. 

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