Marco Lo Bianco è un giudice del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, vuole strappare i ragazzi alla ‘ndrangheta e nel tempo comprende che “la ‘ndrangheta non si sceglie, si eredita”. E lotterà per vincere con metodi alternativi a quelli consueti della giustizia. È il punto di partenza della fiction “Liberi di scegliere” che Rai1 trasmette martedì 22 gennaio in prima serata con Alessandro Preziosi, Nicole Gramaudo e la regia di Giacomo Campiotti. Dove Preziosi è il giudice del tribunale dei minori che farà comprendere a dei ragazzi destinati al codice della criminalità che esiste un’altra vita, un’altra chance.
“Bisogna far capire soprattutto alle nuove generazioni di questo paese che il male ha i giorni contati. Questo tipo di fiction hanno l’obiettivo anche di parlare in maniera non retorica a chi ritiene di essere spacciato che fa in tempo a cambiare direzione. Ai ragazzi che vivono in famiglie e contesti criminali è tolta la possibilità di scegliere ciò che vogliono essere, vinti dalla predestinazione, ma non è sempre così”, ha dichiarato all’Ansa Alessandro Preziosi
“Quando incontra Domenico, ultimo componente di una cosca di cui anni prima ha arrestato il fratello, decide che è arrivato il momento di dire basta – dice ancora la nota stampa – Lo Bianco e i suoi assistenti si confronteranno con i codici e i sentimenti di quelle famiglie che hanno considerato sempre e solo come cosche criminali. I più giovani, Domenico e Teresa, impareranno che esiste una famiglia allargata, rappresentata dallo Stato e dalla comunità civile, pronta ad aiutarti a realizzare un futuro diverso, in cui poter essere, finalmente, liberi di scegliere”.
Firmano la sceneggiatura Monica Zapelli, Sofia Bruschetta, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano. È una coproduzione Bibi film tv-Rai Fiction, prodotta da Angelo Barbagallo. La fiction è ispirata al metodo di Roberto Di Bella, oggi presidente per il tribunale per i Minorenni di Reggio Calabria, che cerca di togliere i minori alla stretta morsa della ‘ndrangheta.
“Il giudice di Bella ha dato un grande esempio che, prima di imporla a qualcuno, devi aver centrato tu la scelta. Se nel tuo lavoro sei un professionista determinato, intorno a te avrai un riscontro importante”, ha commentato Preziosi. “Questa è una storia antieroica, ci suggerisce quanto un eroe-non eroe abbia valore nella storia di un Paese quando condiziona la nostra coscienza morale. La scelta è una cosa che lo Stato deve garantire. Se no, non è Stato”. (Cl.Sar.)