Simpatia ma anche qualche momento di emozione: Nadia Toffa è tornata a condurre le Iene e, prima di introdurre il suo servizio numero uno del 2018, ha deciso di raccontare cosa le è successo dopo il malore che a inizio dicembre aveva lasciato in ansia telespettatori e fan. «Ho avuto il cancro – ha spiegato davanti alle telecamere -. In questi mesi mi sono curata. Prima ho fatto l’intervento, poi la chemioterapia e la radioterapia. L’intervento ha tolto interamente il tumore, ma poteva esserci una piccola cellula rimasta e quindi ho seguito i consigli del medico e ho seguito le cure previste. Ora è tutto finito: il 6 febbraio ho finito la radio e la chemio».
Rivolgendosi al pubblico, la iena ha spiegato perché ha deciso di parlare delle sue condizioni di salute: «Non lo sapeva nessuno. Ho pensato tanto a questo momento. Fra di noi c’è sempre stata sincerità e mi avete dimostrato tanto affetto e quindi voglio condividere con voi quanto successo». Emozionata, ha chiarito come il malore di inizio dicembre sia stato «una fortuna» perché «dopo lo svenimento ho fatto un accertamento, un check-up completo».
Accanto a Savino e Viviani ha confessato di indossare una parrucca e di non vergognarsi di nulla, compresi i chili persi: «Non vi nascondo che ci sono stati momenti difficili. Quando vedi le prime ciocche di capelli che ti rimangono in mano è un momento molto forte. Mi è venuta in mente Gabriella, la bambina di Taranto che mi aveva raccontato di quanto avesse sofferto quando le erano caduti i capelli dopo che si era ammalata. Gabriella, ti ringrazio, perché ti ho pensato: se ce la fa uno scricciolo come te, allora ce la posso fare anch’io. Mi sento orgogliosa anche di sapere cosa hanno provato le persone che ho intervistato per anni che combattevano contro il cancro, dalla Terra dei fuochi, a Crotone fino a Taranto».
Con un appello, poi, la Toffa si è rivolta al pubblico, senza dimenticare di lanciare un monito contro le false cure: «Vi chiedo normalità. Continuate a prendermi in giro, a fare tutto come se non fosse successo niente, perché senza volerlo potreste farmi del male. Trattatemi come sempre, anche criticandomi se lo ritenete. Non trattateci da malati, noi malati di cancro siamo dei guerrieri, dei fighi pazzeschi».