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'In Arte Nino', la Rai omaggia Manfredi: ad Elio Germano l'onore di interpretarlo

Domani sera, 25 settembre, su Rai1 esordisce il tv movie ‘In arte Nino’, omaggio del regista Luca Manfredi a suo padre, mancato nel 2004.

'In Arte Nino', la Rai omaggia Manfredi: ad Elio Germano l'onore di interpretarlo
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24 Settembre 2017 - 18.54


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Domani sera, 25 settembre, su Rai1 esordisce il tv movie ‘In arte Nino’, omaggio del regista Luca Manfredi a suo padre, venuto a mancare nel 2004. Nino Manfredi era uno dei personaggi simbolo della commedia cinematografica, nonché protagonista di numerose fiction e varietà televisivi: per questo, la decisione della Compagnia Leone Cinematografica – Rai Fiction, e di padre e figlio Scardamaglia, di produrre una pellicola che lo omaggiasse.

Ad interpretare Nino, l’attore Elio Germano, che sembra essere incredibilmente convincente nella sua performance: lo conferma anche il regista e la moglie di Nino, Erminia, di 84 anni.

“Questo – spiega Elio Germano è un po’ come fosse il ‘prequel’ della saga di Manfredi. La parte meno conosciuta di una storia che il pubblico può poi sviluppare da solo andando a vedere i suoi film”. “Senza Elio – aggiunge il regista – sarebbe stato difficile realizzalo. Mi ricorda nella recitazione mio padre in molte cose”. Elio – aggiunge Luca – ha mandato a intervistare i 90enni di Castro dei Volsci, paese di papà per sentire come si parlava ciociaro una volta. Poi abbiamo fatto delle letture. È stato un lavoro meticoloso”. Germano firma il soggetto insieme a Dido Castelli e Luca Manfredi, nella stesura della sceneggiatura. “In arte Nino è pieno di citazioni. Abbiamo voluto portare la sua maschera, il suo mondo, nel film. L’attore – fa notare il protagonista – è il più grande di tutti quando non lo si nota, per Manfredi recitare e vivere erano la stessa cosa. Ho accettato perché c’era Luca e di conseguenza le garanzie che non fosse un’operazione speculativa”.
Germano tiene a dire: “abbiamo raccontato anche l’approccio alla vita più da italiani. Partire non da cosa si vuole fare da grandi, ma cedere all’aspetto meno edificante per la società. La famiglia voleva che Nino facesse l’avvocato, non certamente l’attore. C’é chi ha vissuto Manfredi come un Geppetto, noi lo abbiamo raccontato come un Pinocchio che cede al paese dei balocchi. Un omaggio al mestiere di attore”. A chi gli chiede se ha lavorato molto sulla mimica, risponde: “L’impianto del film è teatrale”. Ma aggiunge: “non mi sono mai sognato di sostituire Manfredi, l’obiettivo era di omaggiarlo”.
Il film inoltre parla di come è nato l’amore tra Nino Manfredi e la moglie, l’indossatrice Erminia Ferrari, interpretata da Miriam Leone, al suo fianco per cinquant’anni e madre dei suoi figli, accanto tutta la vita.

L’attrice sottolinea: “Erminia è la dimostrazione che dietro ogni uomo che arriva al successo si nasconde una grande donna. Mi ha rivelato tanti episodi della loro vita insieme che sono stati preziosi per costruire il mio personaggio”.
Un ritratto inedito di Nino Manfredi che ripercorre il viaggio di formazione dell’uomo e dell’artista dal 1943, quando
sopravvissuto all’esperienza tragica del sanatorio dove entra a 18 anni per tubercolosi ed esce dopo tre, intraprende gli studi all’Accademia d’Arte Drammatica, fino alla soglia del successo, nel 1958, con la partecipazione a Canzonissima: le radici ciociare e gli anni difficili della guerra a Roma, gli studi di legge imposti dal padre Romeo, gli esordi avventurosi da attore insieme all’amico Buazzelli, l’incontro folgorante con Erminia e, finalmente, il grande successo.
Tutto questo è “In arte Nino”, il racconto di una vocazione artistica, di un talento speciale, che con i toni divertenti e disincantati della Commedia rappresenta le speranze di un Paese in rinascita.
Nel cast Stefano Fresi, Anna Ferruzzo, Duccio Camerini, Massimo Wertmuller, Paola Minaccioni, Leo Gullotta e Giorgio Tirabassi.
La direttrice di Rai Fiction Eleonora Andreatta sottolinea: “La qualità di Nino è la sua umanità, il non arrendersi, l’inseguire una passione, l’ironia e il sorriso. Nino è un volto italiano, per lo meno di quello che associamo a un’Italia che usciva dalla guerra e guardava al futuro, decisa a costruire un Paese, ognuno nel suo posto e con la sua responsabilità. Per questo è importante raccontarlo”. Sulla controprogrammazione (il 25 su Canale 5 c’è GfVip), Andreatta risponde: “il lunedì per Rai1 è il giorno per la fiction è il giorno degli eventi.

Il nostro compito sia fare un’offerta di qualità nel rispetto per il pubblico. Dall’altra parte c’è una programmazione agli antipodi”. Le musiche di Piovani danno il senso di una favola che è anche la cifra del film e del suo protagonista.

 

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