Michele Placido e Gabriele Mainetti insieme per raccontare Caravaggio | Giornale dello Spettacolo
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Michele Placido e Gabriele Mainetti insieme per raccontare Caravaggio

Il mega-serial sarà prodotto da Cattleya e arriverà nel 2018 forse su Netflix o Amazon. Alessandro Borghi possibile protagonista.

Michele Placido e Gabriele Mainetti insieme per raccontare Caravaggio
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3 Luglio 2017 - 13.59


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In questo periodo di grandi produzioni seriali anche in Italia, non sorprende l’avvio di un nuovo progetto che porta le firme di due generazioni: Michele Placido (7 minuti) e Gabriele Mainetti (Jeeg Robot), insieme per una serie tv dedicata al genio maledetto di Michelangelo Caravaggio (forse interpretato da Alessandro Borghi). 12 puntate prodotte da Cattleya che partiranno nel 2018.

Una mega produzione, annunciata a Taormina dallo stesso Placido, che ha ricevuto alla 71/ma edizione dei Nastri d’argento un riconoscimento per 7 minuti per “l’attenzione al cinema civile e al tema del lavoro”. E questo, dopo che l’attore regista aveva ottenuto (primo italiano a riceverlo) il prestigioso Premio Believe Stanislavskij al 39/mo Moscow International Film Festival.

“Quello di Caravaggio – dice Placido – è un progetto Cattleya offertomi da Riccardo Tozzi e che coinvolge anche tante altre personalità italiane. Io sono nel progetto creativo, ovvero dirigerò alcune puntate oltre a partecipare ovviamente al casting. Ci piacerebbe comunque un attore italiano per il ruolo di Caravaggio. Alessandro Borghi per me sarebbe l’ideale”.

Questo grande progetto, continua l’attore-regista, “prevede comunque per ora solo registi italiani, molto richiesti oggi anche dagli americani dopo il successo di Romanzo criminale e quello di Cattleya con Gomorra. Per ora siamo in due, potremmo diventare forse tre. Mentre la piattaforma tv potrebbe essere Netflix o Amazon”. Come sarà questo Caravaggio? “Parlavo pochi giorni fa con Gabriele Mainetti di come questo artista rappresenti in fondo la trasgressione assoluta di un genio che non poteva sottostare ai canoni di una certa Chiesa e del suo potere ecclesiastico. Una Chiesa che l’artista si fa subito nemica quando sceglie per i suoi quadri gente dalla strada, quasi un modo di anticipare Pasolini.

E quel modo di fare alla fine lo ha condannato. Era un ribelle che viveva la sua vita d’artista, ma che di notte diventava un trasgressore”. Location della serie, i luoghi stessi di Caravaggio, dalla Napoli sotterranea a Malta, dalla Sicilia a Roma fino Porto Ercole dove il pittore é morto. “La cosa più difficile sarà ricostruire la Roma dell’epoca per i costi molto alti così potrebbe esserci un excursus a Praga, o in un’altra città adatta”. Sul futuro del cinema spiega, infine, Michele Placido: “sta avvenendo un grosso cambiamento che ha generato una forte crisi. I film ormai incassano quasi niente, ma nessuno lo dice. Ora se non facciamo investimenti con altre case europee, le case di produzione non sopravviveranno. Tutti così stanno guardando ormai al mercato di Netflix e Amazon per proporsi a livello produttivo. E grazie al successo di Gomorra e di Romanzo criminale – continua – si è aperto all’estero un grosso mercato. Anche il regista di Gomorra, Stefano Sollima, ha appena finito di lavorare a Sicario negli Stati Uniti e anche Paolo Virzi sta per fare il suo primo film in inglese (The Leisure Seeker)”.

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