Ieri sera ho seguito per un bel tratto la trasmissione televisiva Ballarò. A un certo punto il conduttore Massimo Giannini, ex vicedirettore di Repubblica, interloquiva al suo tavolo di cartone (il cartone ormai impera) con Lilli Gruber, conduttrice su La7 di Otto e mezzo. I temi proposti erano le migrazioni e l’Islam. Lilli Gruber aveva naturalmente da presentare il suo libro, fresco fresco di stampa, sulle migrazioni e l’Islam, argomenti sui quali sono stati pubblicati decine e decine di libri di serissimi studiosi, a nessuno dei quali è stato mai concesso l’onore della ribalta televisiva. A discutere in collegamento con la conduttrice e il conduttore era stato chiamato Massimo Cacciari, professore di filosofia e commentatore a vasto raggio, a tempo perso, cioè una sera sì e una sera no, ospite di Otto e mezzo condotto da Lilli Gruber. Il professore manifestava senza tregua il proprio entusiasmo per le opinioni della Gruber, a parole o con le mani, secondo quella gestualità che gli è propria e che da tempo abbiamo imparato ad ammirare. Non un cenno di dissesno. Presto il libro della Gruber comparirà in testa alle classifiche del Corriere della sera, rappresentato in sala fino a pochi minuti prima dall’ex direttore ed ora editorialista in via Solferino, Ferruccio De Bortoli, interpellato a proposito di infanzia, bonus bebè e asili nido.
(tratto dalla sua pagina Facebook)