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Telejato, Maniaci indagato per estorsione. Lui replica: che ridere

Il direttore di Telejato avrebbe preteso soldi, sotto forma di spot, ai sindaci di Borgetto e Partinico. La replica: 'La procura ipotizza il reato di estorsione? Rido'.

Telejato, Maniaci indagato per estorsione. Lui replica: che ridere
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22 Aprile 2016 - 16.21


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Il direttore di Telejato, Pino Maniaci, è indagato per estorsione. La notizia è di quelle che fanno scalpore, vista l’autorevole figura di cui si sta parlando. A rivelarlo è oggi, 22 aprile 2016, La Repubblica. Secondo le notizie del quotidiano, Maniaci avrebbe chiesto soldi e favori ai sindaci di Borgetto e Partinico, per non smascherare le loro malefatte sulla sua emittente. Il coinvolgimento del direttore di Telejato sarebbe emersa nel corso di un’altra inchiesta dei Carabinieri. In alcune intercettazioni, Maniaci avrebbe chiesto dei favori ai due sindaci, pretendendo pagamenti sotto forma di pubblicità per Telejato.

Pino Maniaci ha prontamente risposto alle accuse: “La procura di Palermo ipotizza il reato di estorsione nei miei confronti? Mi faccio una risata. “L’inchiesta è nata nei mesi scorsi – ha aggiunto – per bloccare la nostra campagna di stampa contro la gestione dei beni confiscati da parte dell’ex presidente delle misure di prevenzione del Tribunale di Palermo Silvana Saguto (sospesa dalle funzioni e dallo stipendio dal Csm), di altri tre magistrati e dell’amministratore giudiziario, Gaetano Cappellano Seminara, tutti indagati per vari reati e costretti alle dimissioni. Ed è per questo che siamo finiti nel mirino della procura”. Maniaci ha poi concluso il suo intervento specificando che “per ora si tratta solo di ipotesi di accuse smentite dai fatti”.

“Nei confronti dei sindaci di Borgetto e Partinico citati nell’indagine – ha aggiunto il combattivo direttore di Telejato – non ho mai avuto una linea morbida. E lo confermano i miei servizi giornalistici messi in onda quotidianamente contro la mala gestione amministrativa. Il sindaco di Borgetto, fra l’altro, si è costituito parte civile in un processo di diffamazione nei miei confronti”.

“Inoltre – ha aggiunto – per quanto riguarda l’altra ipotesi su posti di lavoro per miei familiari in cambio di favori è tutto falso. Tutta la mia famiglia è disoccupata”.

Non è il primo attacco politico e giudiziario che la figura integerrima di Pino Maniaci, sempre in prima linea nella lotta contro la mafia (da cui è stato più volte minacciato di morte), subisce negli ultimi anni: adesso la speranza è che la procura indaghi sul fatto e si scopra la verità sulla vicenda.

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