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Crozza è il padrino: Mafia a Roma, mi sento a casa

Il comico genovese ha aperto come di consueto il programma Di Martedì di Giovanni Floris su La7, commentando i prinicpali fatti politici della settimana.

Crozza è il padrino: Mafia a Roma, mi sento a casa
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3 Dicembre 2014 - 11.06


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Crozza ha commentato gli arresti e le perquisizioni nelle sedi della Regione e del Campidoglio che hanno portato all’arresto di 37 persone. Il comico genovese ha aperto la trasmissione Di Martedì su La 7, presentandosi mascherato dal personaggio del Padrino: “A Roma ormai mi sento a casa, come nella mia Palermo. A Roma ci sono poco più di mafiosi, per il resto è uguale”. Maurizio Crozza ha poi dichiaratato: “I carabinieri hanno voluto fare un omaggio a Michelangelo: rinvio a giudizio universale, dall’affresco a tutti al fresco”.

Il comico è poi passato ad imitare Silvio Berlusconi: “Il mio nuovo programma per anziani prevede: l’implantologia dentale gratis, cataratta senza ticket, femori nelle edicole per tutti e cofano in mogano a domicilio senza spese. E ai primi 100 defunti cappella di famiglia in marmo stile dorico già condonata”.

Infine Crozza, ritornato nei suoi panni, ha fatto un riassunto della situazione: “A Roma c’è la mafia, Berlusconi fa comizi per elettorato di ‘Medicina 33’ e Napolitano ci sta abbandonando. Potrebbe mai andare peggio? Eleggere presidente della Repubblica Giuliano Amato? Potrebbe funzionare. Nella fiducia degli italiani Amato arriva un attimo dopo il vaccino antinfluenzale. Piuttosto che Amato al Quirinale ci sono italiani disposti a tenersi la febbre per sette anni”.

Infine, il comico nelle vesti di Renzi, ha finto di ricevere una telefonata da Massimo Artini, il deputato espulso dai cinquestelle.

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