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Tutte le ragazze di una certa cultura: online la prima puntata

La webserie, che prende in giro i radical chic, è promossa dalla Megatube Creators, canale Youtube di Luca Argentero. Boom di visualizzazioni per la prima puntata che diventa virale.

Tutte le ragazze di una certa cultura: online la prima puntata
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24 Giugno 2014 - 13.06


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È la radical chic generation quella presa di mira dalla nuova web serie “Tutte le ragazze con una certa cultura”, di cui ieri è stata lanciata online la prima puntata. La serie è realizzata da “Capsulae” ed è stata presentata su Megatube Creators, che condivide i contenuti webseriali della YouTube TV di Luca Argentero. “Tutte le ragazze di una certa cultura” è stata scritta da Roberto Venturini per la regia di Felice V. Bagnato con protagonisti Daniel Terranegra e Federica Brenda Marcaccini (già conosciuta nel mondo delle webserie). La storia è molto semplice: Luca ha 30 anni, è un assistente universitario e corregge bozze. Silvia non guarda la tv, legge Bret Easton Ellis, ama i quadri di Schiele e ha uno stalker alle calcagna. Tutte le ragazze con una certa cultura è il racconto di un tormento che si compiace. Un amore che precipita e non si arresta, nel vuoto cosmico di una generazione disillusa ma ironica. E in quel vuoto, l’eco dei miti del passato con cui si racconta.

La prima puntata ha fatto registrare ottime visualizzazioni, superando in poco meno di 24 ore i 6000 contatti, con una fan page di Facebook che già conta quasi 3000 fan e l’hastag [url”#tutteleragazze”]https://twitter.com/hashtag/Tutteleragazze?src=hash[/url] che si sta rapidamente diffondendo su Twitter. Ha commentato Luca Argentero: “Tutte le ragazze è la prima webserie su cui puntiamo in modo ufficiale. Credo molto in questo progetto e in assoluto rappresenta il primo passo di quello che sarà sicuramente un tragitto molto gratificante”. Gli fa eco l’autore della serie: “Tutte le ragazze è un viaggio dissacrante nelle inquietudini di una generazione persa tra social network, aperitivi, mostre d’arte ed etichette come radical chic, emo e hipster, che servono ad indicare status ormai sempre più simili l’uno all’altro. Luca, il protagonista, è cresciuto guardando Bim Bum Bam, va in giro su una Fiat 500L del ’71 e pensa che i quadri di Pollock siano il risultato dello starnuto di un pittore ubriaco pestato a sangue. Silvia, la protagonista, ostenta disincanto e cinismo ma, in fondo, ha solo una paura tremenda di apparire normale. Il racconto del difficile rapporto tra i due ragazzi è l’occasione per esplorare un paesaggio in realtà molto vasto. Così per tutti gli otto episodi sfila davanti a noi una galleria di personaggi bizzarri eppure rappresentativi, a pieno titolo, di quella strana dimensione chiamata normalità”. Mentre lo scopo del regista Felice V. Bagnato è stato quello “di rappresentare la tormentata storia d’amore di due ragazzi che fanno parte di una generazione cresciuta all’interno di un continuo bombardamento culturale e visivo. La serie spazia dalla tv ai film alla letteratura, ai cartoni animati, ai fumetti, in una sorta di melting pot mediatico fatto di citazioni continue e rimandi alla cultura pop”.

E il melting pot culutare di cui parla il regista è visibile subito sin dalle immagini di presentazione di “Tutte le ragazze di una certa cultura” che richiamano chiaramente la “Merda d’artista” di Piero Manzoni. Inoltre basta concentrarsi pochi secondi per ascoltare musiche degli anni ’60, vedere quadri di autori del primo Novecento o ascoltare brani tratti dai romanzi che hanno influenzato la cultura pop.

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