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Quattro Oscar e mille firmatari contro Sky: non rispetta il diritto d'autore

Anche Bernardo Bertolucci, Ennio Morricone, Nicola Piovani e Gabriele Salvatores firmano la lettera in cui chiedono al network satellitare di rispettare gli accordi Siae

Quattro Oscar e mille firmatari contro  Sky: non rispetta il diritto d'autore
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13 Aprile 2018 - 11.09


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Una lettera aperta inviata a Sky in difesa della Siae, mille firmatari del mondo della cultura e dello spettacolo, tra cui i premi Oscar Bernardo Bertolucci, Ennio Morricone, Nicola Piovani e Gabriele Salvatores. Nella lettera-manifesto intitolata ‘Giù le mani dal diritto d’autore – pubblicata oggi dal Corriere della Sera, dal Sole 24 Ore e da Milano Finanza – gli autori di cinema, musica, radio, tv, teatro associati alla Società autori ed editori denunciano “il mancato rispetto del diritto d’autore da parte di Sky che dall’1 luglio 2017 rifiuta il rinnovo degli accordi di licenza in Italia, pur continuando ad utilizzare sui propri canali i repertori audiovisivi e musicali tutelati”. “L’iniziativa – spiega Siae in una nota – è nata dopo il mancato pagamento del diritto d’autore – sia per la musica che per l’equo compenso cinema – da parte di Sky che da più di 9 mesi ignora i solleciti e gli inviti di Siae ad un tavolo di confronto per il rinnovo delle licenze”. Per la Società degli autori ed editori, è “grave ed inspiegabile il comportamento di Sky che in altri Paesi Europei rispetta il diritto d’autore: in Germania, per esempio, sta continuando a pagare la collecting tedesca Gema pur essendo scaduti i contratti a fine 2016. Sky ha apertamente disconosciuto anche gli accordi sottoscritti con Siae nel 2014 – nonostante la reciproca soddisfazione manifestata pubblicamente in tale occasione – e pochi giorni fa ha effettuato pagamenti a Siae strumentali e inefficaci e pertanto necessariamente respinti. Siae – conclude la nota – continuerà a difendere il diritto ed il lavoro degli autori dei quali ha il pieno sostegno”. Nei giorni scorsi, Sky era intervenuta sulla vicenda, chiedendo “più trasparenza e abolizione dei privilegi” e definendo “importante e opportuno che un soggetto come Siae – che per decenni ha beneficiato di un monopolio legale – riconosca l’apertura del mercato e la libertà di scelta degli autori, assumendo finalmente un atteggiamento equilibrato e trasparente nei confronti di tutti i suoi interlocutori”.

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