Sondaggio: che cosa ne pensate di Screening Room?

Steven Spielberg, Peter Jackson, J.J. Abrams, Brian Grazer, Ron Howard… questi sono solo alcuni dei nomi del mondo del cinema che hanno detto già sì a Screening Room, la start-up ideata da Sean Parker (co-fondatore di Napster e di Facebook) che porta i film nel salotto di casa in contemporanea con l’uscita nelle sale cinematografiche. Oltre ai celebri cineasti ([url”leggi la lettera di Peter Jackson a sostegno di Screening Room”]http://giornaledellospettacolo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=89057&typeb=0&peter-jackson-in-una-lettera-il-suo-sostegno-a-screening-room[/url]), il progetto piace molto anche agli Studios, convinti che così si andrebbe ad intercettare quel pubblico che non è avvezzo a frequentare i cinema.

Che cos’è Screening Room? Si tratta di un servizio Premium che porta a casa i film nelle sale. Oggi, le pellicole arrivano in home video e/o sulle piattaforme digitali non prima di novanta giorni con window, definite per legge in alcuni paesi e di lunghezza variabile fino ad arrivare ad un massimo di sei mesi. Il costo mensile del servizio, a fronte dell’acquisto di un dedocar di 150 euro, sarebbe di 50 dollari al mese di cui il 20% destinato agli Studios e un altro 20% all’esercizio. Ogni film sarà disponibile per 48 ore in streaming e, assicura Parker, sarà impossibile da piratare: i clienti riceverebbero inoltre due biglietti gratis per il cinema in modo da fare beneficiare gli esercenti anche dal ‘traffico’ di spettatori nelle loro sale e nei loro Bar.

Su questa (possibile) rivoluzione dell’industria cinematografica mondiale si basa il nuovo sondaggio del Giornale dello Spettacolo: un modo per iniziare a capire se questo servizio in effetti è utile o inutile, se può piacere o meno ai lettori/spettatori.

Non so, devo capire meglio i costi del servizio