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Addio Raymond Tomlinson: il papà dalla e-mail e della chiocciola

Morto a 74 anni il programmatore che ci ha cambiato la vita: dalla posta elettronica alla @. La notizia data da un altro pioniere di Internet, Vinton Gray Cerf, oggi vice di Google.

Addio Raymond Tomlinson: il papà dalla e-mail e della chiocciola
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7 Marzo 2016 - 11.37


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Tra tutti i pionieri della rete, Raymond Tomlinson di sicuro è nella top ten degli uomini che hanno cambiato il nostro modo di comunicare.

E’ morto a 74 anni Raymond Tomlinson, l’inventore dell’ e-mail, e ideatore della ‘chiocciola’. La notizia è stata data da un altro dei pionieri di Internet, Vinton Gray Cerf, oggi vice-presidente di Google.

La vita di Raymond Tomlinson. Nato nel 1941, laureato al prestigioso Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, Tomlinson inviò la prima e-mail nel 1971: aveva progettato il programma di posta elettronica in segreto, senza comunicarlo ai suoi capi, mentre lavorava ad Arpanet, la rete a disposizione di ricercatori e militari, che poi si è evoluta in Internet.

L’ingegnere informatico statunitense è stato il primo a utilizzare il simbolo ‘at’ (@), per indicare che un messaggio deve andare a uno specifico indirizzo, associato a un computer della rete.

Nel 2012 Tomlinson è stato inserito nella ‘Walk of Fame’ di Internet, una sorta di museo virtuale dedicato ai personaggi che hanno dato contributi fondamentali nel campo dell’informazione digitale.

La prima mail. Nel suo blog, Tomlinson raccontò nel dettaglio la storia della creazione della ‘chiocciola’, cercando di evitare che la leggenda cancellasse i fatti. “La prima e- mail è stata inviata tra due macchine che si trovavano l’ uno accanto all’altro”, collegati tramite Arpanet, spiegò. “Il primo messaggio fu abbastanza insignificante e in realtà l’ho dimenticato”. Forse “QWERTYUIOP (le prime lettere della tastiera) o qualcosa del genere”.

Illuminante il messaggio lasciato alle nuove generazioni: “Non credete a tutto quel che leggete. Non credete a tutto quello che leggete sul web: ricordate che ci sono esseri umani che stanno dietro queste pagine e gli esseri umani fanno errori”.

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