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Conferenza dati Cinetel 2015

Il consumo di cinema in sala tiene di fronte alla rivoluzione dei media e la moltiplicazione delle piattaforme. [Piero Cinelli]

Conferenza dati Cinetel 2015
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18 Gennaio 2016 - 00.00


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di Piero Cinelli

Alla Conferenza Dati Cinetel 2015 si é evidenziato come il cinema italiano continui a perdere spettatori (nel 2013 era al 36% e nel 2015 è sceso al 21%). Calano le presenze nonostante il numero dei film prodotti sia sostanzialmente lo stesso dichiara Riccardo Tozzi, Presidente Anica.

Il 2015 ha confermato una tenuta comunque, grazie al cinema americano che ha conquistato una quota del 60%. una sostanziale tenuta. Il consumo di cinema in sala tiene di fronte alla rivoluzione dei media e la moltiplicazione delle piattaforme che hanno cambiato radicalmente lo stile di vita in particolare dei giovani”, prosegue Tozzi.

Il Presidente della sezione Produttori dell’Anica, Francesca Cima, nel suo intervento prende in esame la stagionalità che penalizza le uscite riducendo la tenuta dei film italiani che spesso “non riescono nemmeno a trovare il proprio pubblico” e la mancanza di varietà produttiva, con uno sbilanciamento a favore della commedia e poca attenzione verso il mondo dei giovani.

Anche Carlo Bernaschi, Presidente Anem, vede nella debolezza del cinema italiano l’anello più debole di un mercato che ’tiene’ ma non riesce a crescere e che a differenza degli anni passati non registra nuove chiusure di sale cinematografiche “che nel 2015 hanno registrato un leggero incremento di fatturato medio sia nel comparto dei multiplex che in quello delle monosale”.

Per Andrea Occhipinti, Presidente dell’Unione Distributori dell’Anica, deve essere migliorata la pianificazione delle uscite nell’arco dei dodici mesi, trovando dei meccanismi di incentivazione per far cambiare le abitudini del pubblico. Anche per il Presidente Anecper Luigi Cuciniello, il nodo della distribuzione durante tutto l’anno è centrale e e trova conferma nei dati dei primi dodici film in classifica, usciti in mesi assolutamente diversi.
Borrelli ha annunciato che il Ministero sta studiando una nuova legge di ‘sistema’ che affronterà in modo organico tutti i segmenti della filiera, affrontando i problemi legati al budget alla frammentazione, mancanza di varietà, incentivi pubblici indifferenziati, e stagionalità che fanno perdere di vista il contatto con il pubblico. “Bisogna intervenire su tutti i fronti, ma devono cambiare anche gli operatori.”

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