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UniCi durante Cinè: a un anno dalla nascita 11 milioni di spettatori

UniCi costituisce un nuovo modello organizzativo per l'esercizio cinematografico italiano.

UniCi durante Cinè: a un anno dalla nascita 11 milioni di spettatori
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3 Luglio 2015 - 17.53


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di Alessandra Vaccaro

Unici, il Consorzio Esercenti Cinema Indipendenti ha colto l’occasione per presentarsi al pubblico e al mercato durante le giornate del cinema di Riccione, Ciné. A distanza di un anno dalla sua nascita, il Consorzio riunisce già 63 cinema con 338 schermi in tutta Italia, che nel 2014 hanno superato gli 11 milioni di spettatori, pari al 12,3% del box office. UniCi costituisce un nuovo modello organizzativo per l’esercizio cinematografico italiano. Non è circuito di sale, ma una rete nella quale ogni cinema, mantenendo la propria identità, beneficia di strategie e di accordi comuni. Al nuovo progetto hanno aderito strutture di diverse , monosala e multiplex con una programmazione che spazia dal cinema d’autore ai blockbuster internazionali.

“La nostra unione non mira a destabilizzare gli equilibri precostituiti. Il nostro obiettivo è un maggiore coordinamento degli eserciti italiani pur mantenendo inalterata l’identità di ogni cinema, il suo legame con il territorio e quello diretto con il pubblico”. Così il presidente di Unici presenta il Consorzio alle Giornate del cinema di Riccione.

Come è partita questa idea, perchè quest’unione?
Il fine di questo consorzio è naturalmente quello di una gestione più coordinata degli esercenti che ne fanno parte. L’idea di partenza interessava un gruppo abbastanza ristretto, 20 persone con 50 strutture, che coprivano circa l’11% del mercato italiano. L’unione nasce dalla necessità di confrontarci al fine di migliorare le strutture di questo mercato.
Pensate già a progetti futuri, visto il grande successo riscosso in Italia?
La linea da seguire sarà sempre la stessa. Non ci saranno dei grandi cambiamenti nella nostra strategia di mercato. Il nostro obiettivo sarà quello di collaborare al meglio per l’aumento e la crescita di un mercato cinamatografico in crisi come quello italiano.

Cosa cambierà nel rapporto coi distributori?
Il rapporto coi distributori è cambiato fin da subito. Il consorzio ci garantisce una collaborazione molto più stretta. Il rapporto più capillare coi distributori viaggia di pari passo con la conoscenza perfetta del nostro pubblico, che è una delle nostre prerogative fondamentali.

A quale area intende dare più spazio, rappresentando il vostro consorzio sia multiplex che monosala, al cinema d’autore o a al cinema commerciale?
Il nostro progetto prevede un’equa gestione del cinema d’autore e di quello commerciale. i multiplex naturalmente saranno più interessati dall’area commerciale, mentre i monosala punteranno l’attenzione su prodotti d’autore. Unici vuole soddisfare ogni tipo di esigenza del pubblico, pertanto la nostra offerta sarà molto diversificata, rivolta a tutti i segmenti di mercato. Non nascondo la mia personale spinta per il cinema italiano, poichè il nostro obiettivo, come si nota dal tricolore del logo, è proprio quello di risvegliare il cinema italiano e renderlo quanto più competitivo possibile.

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