Stefano Massini fa Freud: “Anche con una guerra in Europa, ascoltiamo i nostri sogni” | Giornale dello Spettacolo
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Stefano Massini fa Freud: “Anche con una guerra in Europa, ascoltiamo i nostri sogni”

In “prima” alla Pergola di Firenze, e poi in tour, uno spettacolo di e con il drammaturgo sull’interpretazione dei sogni alla luce di quanto accade oggi. Ecco cosa dice l'autore

Stefano Massini fa Freud: “Anche con una guerra in Europa, ascoltiamo i nostri sogni”
Stefano Massini in “L’interpretazione dei sogni. Foto Filippo Manzini dal Teatro della Pergola
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Stefano Miliani Modifica articolo

12 Dicembre 2022 - 23.52


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Portare Freud sul palcoscenico … dici poco … Stefano Massini ci prova con una sua rilettura e messinscena liberamente ispirata a un testo capitale che ha mutato la cultura, e la psiche, dal ‘900 in poi, “L’interpretazione dei sogni” del padre della psicanalisi: è in prima nazionale al Teatro della Pergola di Firenze da mercoledì 14 a domenica 18 dicembre (posti quasi esauriti) dopo l’anteprima al Teatro Era di Pontedera, poi va in tournée.

“Noi siamo della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni, e la nostra breve vita è circondata da un sogno”, recita il personaggio di Prospero nell’opera di addio al teatro e alla vita di Shakespeare, “La tempesta”. In una curiosa coincidenza La Lettura del Corriere della Sera riserva le pagine di apertura del numero in edicola da questa domenica proprio alla materia dei sogni. Chissà se è una di quelle coincidenze dell’arte che non sono casuali e significa che abbiamo bisogno di non scantonare i sogni.

In un incontro online con la stampa il drammaturgo, regista, scrittore e attore fiorentino descrive l’avventura teatrale su Freud suppergiù con queste parole: “È il tentativo di far riflettere e appassionare sul fatto che di notte dentro di noi inizia uno spettacolo con le voci che non ascolti. Cito Freud e una sua battuta: dice che pretendiamo sempre l’attenzione degli altri, se no li definiamo insolenti e arroganti, ma poi è la stessa cosa che ognuno fa con sé stesso: non si ascoltano le proprie voci interiori, Freud non ascolta Freud, Massini non ascolta Massini, in nome di questo primato che chiamiamo ‘io’, che toglie la voce alle minoranze perché dentro di noi ci sono le minoranze”.


Una scena dallo spettacolo di Stefano Massini “L’interpretazione dei sogni. Foto Filippo Manzini dal Teatro della Pergola

Il mancato ascolto di sé stessi può provocare disastri anche collettivi, non solo individuali. Il ‘900 lo ha dimostrato con ampiezza di prove e di massacri. Massini lo sa bene e pensa all’oggi: “È uno spettacolo nei meandri della psiche. Abbiamo una guerra in Europa, abbiamo ultimatum continui che possa avverarsi una terza guerra mondiale, due dei nostri peggiori incubi si sono avverati e tralascio quello che dovrebbe essere il primo, la catastrofe climatica. Tre grandi incubi si sono fatti realtà, l’irrealtà diventa realtà, lo abbiamo visto avverarsi in modo netto negli ultimi anni che sono stati fondamentali nell’aggiungere materiale a questo lavoro”. 

A fronte di un mondo sull’orlo del disastro planetario Massini dimostra una forte fiducia nel teatro, forma d’arte che non ha certo perso presa e anzi, nelle condizioni d’urgenza, è più vitale e necessaria che mai: “Il teatro è un grande luogo di psicoanalisi – racconta ancora lo scrittore e regista – Cos’è ‘essere o non essere’ se non psicoanalisi pura? Quando Amleto dice ‘potrei vivere al centro di una noce e sentirmi padrone dell’universo’ cos’è se non psicoanalisi? O Macbeth? O il dramma di Moliére che si sente male durante un suo spettacolo, tutti ridono pensando sia una finta e alla fine muore davvero?”

L’interpretazione dei sogni”, dice ancora Massini, “nasce a Firenze dal Teatro della Pergola”. Il testo è tratto principalmente dall’edizione del 1903 rispetto alla prima del 1900. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro della Toscana, dal Teatro stabile di Bolzano, dal Teatro di Roma, in collaborazione con il Piccolo Teatro di Milano / Teatro d’Europa; ha musiche eseguite dal vivo di un compositore e strumentista eccellente che sa mescolare la tradizione ebraica con altre musiche quale è Enrico Fink. Firmano le scene Marco Rossi, le luci Alfredo Piras, con immagini di Walter Sardonini.

Le tappe successive sono dal 12 al 15 gennaio 2023 allo Stabile di Bolzano, il 17 gennaio al Teatro Zandonai di Rovereto, il 20 e 21 gennaio al Teatro delle Celebrazioni a Bologna, andrà al Piccolo di Milano e all’Argentina di Roma e altre tappe in tournée. Molte istituzioni all’estero che hanno già prenotato il testo, fa sapere Massini: già allievo di Luca Ronconi, vincitore di due premi Ubu, del Tony Award (viene descritto come l’Oscar del teatro nordamericano), è autore di Lehman Trilogy, dramma che ha affrontato con lucidità e verve letteraria la crisi, i disastri e la ferocia del capitalismo.

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