di Manuela Ballo
Il Green bussa alle porte del teatro e il teatro risponde con un classico, la “Tempesta” da Shakespeare. A pensare questa innovativa esperienza di teatro immersivo è la “Casa del Contemporaneo e Teatro di Napoli ” con il “Teatro Nazionale”. È il secondo anno che viene allestito un lavoro teatrale tra Napoli e Salerno, per la precisone alle Neviere del Monte Faito. Si tratta di una sorta di “montagna incantata” incastonata in una delle costiere più famose al mondo. Per assistere alla spettacolo si dovrà fare una bella passeggiata con giorni e orari obbligati (sabato 25 e domenica 26 giugno; sabato 2 e domenica 3 luglio; sabato 9 e domenica 10 luglio, sempre con due turni alle ore 11:30 e alle ore 16).
Questo allestimento “green” del testo shakespeariano è adattato e diretto da Rosario Sparno. Che significa ad impatto zero? Vuol dire che non viene utilizzata la corrente elettrica e non vengono allestiti il palco, né collocate sedie, né altre strutture, ma le uniche installazioni saranno delle opere d’ arte dell’ attrice e artista Antonella Romano, che per l’ occasione ha realizzato delle opere in ferro e lamiera che saranno al centro di questa particolare e innovativa rappresentazione teatrale. Particolare perché si tra di completa immersione nella natura, su un tappeto di erba e foglie, dove si abbandona lo spazio teatrale classico per porre lo spettatore al centro di un’installazione in cui sentirsi protagonista. Ad allestire e dirigere questo spettacolo ci ha pensato Rosario Sparno, che da anni lavora come regista con la compagnia “Casa del Contemporanei/ le Nuvole” di Napoli.
Così racconta l’esperienza che sta per mettere in scena: “Nel mondo perfetto immaginato da Calibano la natura produce tutto da sé e anche la performance da noi proposta sembra come evocata dalla natura stessa. Le fronde dei faggi secolari guidano i corpi sulla scena e le onde dal mare in lontananza portano alla bocca le parole dei poeti, da Shakespeare a Eduardo. Un’esperienza ‘con’ la natura piuttosto che semplicemente ‘nella’ natura”.
In scena ci saranno Massimiliano Foà, Luca Iervolino, Paola Zecca, accompagnati dalle sonorità dal vivo di Massimo Cordovani e dalle istallazioni artistiche di Antonella Romano.
Queste eco-giornate fra natura, teatro e arte contemporanea sono aperte a tutti e sono state ideate da “Le Nuvole/Casa del Contemporaneo” e realizzate d’intesa con la Regione Campania, la Città Metropolitana di Napoli, quella di Vico Equense oltre che al Parco Regionale dei Monti Lattari e con la collaborazione di EAV, Santuario San Michele Arcangelo al Monte Faito, Coop Sociale Il Sentiero Onlus, Sorrento Hiking e inserita in “Campania è”, progetto promosso dall’Unione AGIS Campania e dagli associati di ARTEC (per il teatro), di Sistema MeD (per la musica e la danza), di ANESV (per lo spettacolo viaggiante).
Ma cosa ne pensano alcuni dei molti artisti che stanno collaborando a questa iniziativa? “Lavorare sul testo di Shakespeare in un luogo magico come il Faito ha donato al mio operare artistico apertura e spazialità – così Antonella Romano descrive il percorso che l’ha portata da attrice ad artista a tutto tondo a realizzare le istallazioni di questo particolare allestimento a impatto zero-per poi aggiungere – “La natura ingloba tutto restituendo potenza ed energia ai corpi, alle parole, agli oggetti scenici, alla musica, tutte note di uno stesso spartito che ben orchestrate fanno la magia del teatro, trasformandola in una profonda esperienza per chiunque voglia attraversare questa magnifica Tempesta”.
I suoni musicali che viaggiano durante lo spettacolo sono favoriti da una diffusione nell’ambiente che, nonostante ci si trovi in uno spazio all’aperto, restituisce agli spettatori ogni piccola sfumatura. “Il vibrafono può giocare con il folletto Ariel, i tamburi e le lamiere sospese agli alberi possono creare tempeste e stare in scena con Prospero e Calibano, le chitarre possano scherzare con Miranda e Ferdinando – scrive in una nota il musicista Massimo Cordovani – Uno strumento particolare si trova al centro della postazione che occupo: un tamburo armonico, dal suono ipnotico, derivante dalla fusione di due strumenti noti anche come Handpan. La Rammerdrum che Marco Tirino ha realizzato dandomi la possibilità di portarlo in scena. La magia è già nel posto, nelle parole immortali, nella perizia degli attori, nei costumi, nell’allestimento. A noi, con il suono, non rimane che stare lì con tutto questo, attenti a contribuire a questa sospensione con il nostro sogno migliore”. Non resta che prenotare o pre-acquistare i biglietti per poter vivere questa immersione nella natura e nella cultura.
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