Centinaia di donne svedesi denunciano molestie: siamo ostaggi degli uomini su set e palcoscenici | Giornale dello Spettacolo
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Centinaia di donne svedesi denunciano molestie: siamo ostaggi degli uomini su set e palcoscenici

Hanno prima creato un gruppo social per parlare e confrontarsi, e in meno di 24 ore hanno raccolto centinaia di testimonianze.

Centinaia di donne svedesi denunciano molestie: siamo ostaggi degli uomini su set e palcoscenici
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10 Novembre 2017 - 10.28


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456: è questo il numero di donne dello spettacolo svedesi che hanno firmato un lungo testo, pubblicato sul quotidiano Svenska Dagbladet, nel quale hanno raccontato di essere state oggetto di molestie sessuali ed anche di violenze sul set o sui palcoscenici di Svezia. Molti di quei nomi, al di fuori dei confini nazionali svedesi,  dicono poco, ma in patria sono tutte, chi più, che meno, famose, come Sofia Helin, tra le interpreti della trasposizione filmica di ‘Millennium”.
Hanno prima creato un gruppo social per parlare e confrontarsi, e in meno di 24 ore hanno raccolto centinaia di testimonianze. Quando hanno visto che alcuni degli uomini autori di quelle violenze hanno cercato di mettersi in contatto con le loro vittime hanno deciso di uscire allo scoperto, di ”rompere la cultura del silenzio”, hanno scritto, pubblicando una ventina di drammatiche esperienze, lasciate anonime, che, a leggerle, suscitano nausea, orrore, ribrezzo.
Gli uomini che accusano sono attori con cui dividevano la scena, registi che le dirigevano. sul set o a teatro: ”Era ubriaco e mi ha ordinato di tenere in mano il suo sesso mentre urinava”; ”Durante una festa, mi ha seguito in una camera d’hotel e mi ha spinto violentemente a terra e mi ha bloccato, con un ghigno”; ” Si è seduto addosso a me ed a cominciato a massaggiarmi. Poi ha tirato fuori il suo sesso e si è masturbato. Poi ha mi ha  sollevato la maglietta e mi ha eiaculato sulla schiena”.
Le donne che hanno firmato il testo non fanno nomi, ma ”sappianmo chi siete”, scrivono rivolgendosi idealmente ai loro molestatori. ”Le aggressioni sessuali – hanno scritto -sono legate alla struttura di potere che c’è nel nostro settore”, dove, fanno capire, la componente maschile detta legge, al di là del valore artistico.
Le 456 donne promettono che non resteranno ”mai più in silenzio”, chiedendo a chi lavora nel mondo dell’arte di smettere ”di proteggere , di nascondere dei deliquenti e di guadagnare denaro grazie a loro”.
Qualche ora dopo la pubblicazione del testo, il ministro svedese della Cultura, Alice Bah Kuhnke, ”shoccata, disgustata, in collera e completamente furibonda”, ha convocato i responsabili di tutte le grandi istituzioni culturali di Stoccolma esigendo che agiscano immediatamente. Un invito raccolto dal teatro reale Dramaten che ha organizzato una riunione sull’argomento (spinto anche dal fatto che 78 delle firmatarie sono state sue attrici).

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