Nabucco: no all'ambientazione biblica, siamo negli anni 30 e si parla di Shoah | Giornale dello Spettacolo
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Nabucco: no all'ambientazione biblica, siamo negli anni 30 e si parla di Shoah

Tutto esaurito alla Scala per tutte le otto repliche di Nabucco nell'allestimento moderno firmato nel 2013 da Daniele Abbado.

Nabucco: no all'ambientazione biblica, siamo negli anni 30 e si parla di Shoah
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26 Ottobre 2017 - 11.04


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Un allestimento tutto nuovo per questo Nabucco di Daniele Abbado: via le immagini tradizionali, si sperimenta, e si tenta una rielaborazione più moderna della storia, decisamente premiata dagli spettatori di Milano. Tutto esaurito per tutte le otto repliche dello spettacolo.

Se questa versione abbandona l’ambientazione biblica per trasferire la vicenda negli anni Trenta-Quaranta, con chiari riferimenti alla Shoah, è legata alla tradizione la bacchetta di Nello Santi, direttore ottantaseienne che alla Scala lo scorso anno ha registrato il tutto esaurito con un altro titolo classico, la Traviata (con Anna Netrebko), e che a Milano tornerà a maggio per Aida. E’ stato lui il più applaudito dal pubblico al debutto, con due fuori programma: un attempato signore che non appena si è sistemato sul podio gli si è avvicinato dalla platea a braccia aperte gridandogli ‘benritornato’, e un ammonimento arrivato dalla gallerie dopo l’intervallo: ‘maestro, i tempi’.
Nabucco è piaciuto al pubblico che ha applaudito tutti, a partire dal coro e da Leo Nucci (Nabucco).

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